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Spy74
00lunedì 6 febbraio 2006 18:15
ANTIPROIBIZIONISTI.IT: «MANIFESTAZIONE ONLINE CONTRO LA GRANDE FARSA»

Dichiarazione di Marco Contini, Segretario di Antiproibizionisti.it

ROMA, 6 febbraio 2006 – Questo slittamento del voto di fiducia dimostra in maniera patente il momento di grande difficoltà attraversato da questa maggioranza, ma anche da questa opposizione.

Mentre i finti rivali si apprestano stancamente a mettere in scena la consueta farsa del gioco delle parti, noi proseguiamo con la grande mobilitazione telematica che, spontaneamente, ha già coinvolto centinaia di persone radunatesi sul sito della nostra Associazione.

La manifestazione proseguirà a oltranza su www.antiproibizionisti.it/manifestazione.
Spy74
00lunedì 6 febbraio 2006 21:27
hey!
[SM=g27811] bella storia fra circa 1 mese e 1/2 tutti al CaNnAtRaDe! [SM=g27822]
Spy74
00martedì 7 febbraio 2006 12:15
spy74
00martedì 7 febbraio 2006 14:32
spy74
00martedì 7 febbraio 2006 16:39
diokhane


-- 07/02/06 --

STOLTI
SCELLERATI

IRRESPONSABILI

VIGLIACCHI


COSÌ SARETE RICORDATI
COME COLORO CHE HANNO SCRITTO UNA DELLE PAGINE PIÙ VERGOGNOSE DELLA STORIA DELLA NOSTRA REPUBBLICA


IN TANTI SOFFRIRANNO A CAUSA DEL VOSTRO CINICO OPPORTUNISMO.
QUALCUNO PROBABILMENTE NE MORIRÀ.

RICORDATEVI DI LORO QUANDO ANDATE A DORMIRE.

NOI VI AIUTEREMO A NON PERDERE LA MEMORIA.

spy74
00martedì 7 febbraio 2006 16:46
OGGI MUORE LO STATO DI DIRITTO, TUTTI NE PAGHEREMO LE SPESE»
ROMA, 7 Febbraio 2006 - La Camera ha confermato con 307 a favore e 207 contrari la fiducia al governo sul decreto legge sulle Olimpiadi invernali di Torino e che contiene anche anche le nuove norme in materia di contrasto della tossicodipendenza.

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spy74
00mercoledì 8 febbraio 2006 04:35
SVIZZERA: LA LOBBY DELLA CANAPA RINASCE DALLE CENERI

Tratto da SwissInfo

Con un'iniziativa popolare, depositata venerdì a Berna, viene lanciato un nuovo tentativo per giungere ad una depenalizzazione del consumo di canapa in Svizzera.

BERNA, 7 febbraio 2006 - Sostenuta da 105'000 firme, l'iniziativa "Per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani" è stata depositata venerdì presso la Cancelleria federale da un comitato che raggruppa esperti e politici di vari partiti, dal centro alla sinistra.

"Il nostro obbiettivo è di giungere ad una depenalizzazione del consumo di canapa, in base a regole ben precise, incoraggiando il parlamento ad elaborare una propria soluzione di compromesso", dichiara a swissinfo la consigliera nazionale Ursula Wyss.

Secondo la parlamentare socialista, non ha nessun senso trattare come dei criminali 500'000 persone che consumano regolarmente o occasionamente droghe leggere in Svizzera.

Il testo propone di fissare un limite di età minima per il consumo e un sistema di permessi per i negozi che vendono sostanze psicoattive.

L'iniziativa, sottolinea Ursula Wyss, non chiede la liberalizzazione totale del commercio di canapa, una disposizione vietata dal diritto internazionale.

Per combattere il traffico illegale è necessario predisporre misure di controllo del commercio, ritiene la consigliera nazionale bernese.

Giovani consumatori

Per Ursula Wyss non è possibile prevedere se la depenalizzazione avrà un impatto sul numero dei consumatori di canapa.

La parlamentare socialista si dice comunque preoccupata per i dati che emergono dalle statistiche pubblicate recentemente.

In base a tali dati in Svizzera vi è una delle più alte percentuali di giovani consumatori di canapa a livello europeo e le droghe leggere sono sempre più diffuse dal 1980.

"Regole molto restrittive devono essere applicate per proteggere i giovani e i bambini. Bisogna far capire che queste misure vengono rafforzate, per la canapa come per l'alcol", afferma Ursula Wyss.

La consigliera nazionale spera di poter raccogliere questa volta un largo consenso anche da parte dei parlamentari del Partito liberale radicale e del Partito popolare democratico.

Nel giugno del 2004, la Camera del popolo aveva rifiutato di prendere in esame una serie di proposte per alleggerire la legge su consumo di droghe leggere, già discusse dal Consiglio degli Stati.

Destra contraria

Contro ogni tentativo di liberalizzazione in materia di droghe leggere si battono con vigore gli schieramenti di destra.

"Siamo contrari ad una liberalizzazione della canapa. Esistono prove scientifiche, raccolte negli ultimi 40 anni, che dimostrano i danni alla salute provocati dagli stupefacenti", dichiara Roman Jäggi.

A detta del portavoce dell'Unione democratica di centro, l'atteggiamento della società nei confronti della droga è cambiato negli ultimi anni e la maggior parte della gente è favorevole ad un maggior rigore.

"La politica della droga è diventata troppo liberale in Svizzera. Da parte nostra sosteniamo gli sforzi intrapresi negli ultimi tempi dalla polizia per far chiudere i negozi di canapa. Ma è chiaro che bisogna fare ancora di più per impedire che dei giovani di 12 anni comincino a consumare stupefacenti", aggiunge Jäggi.

Ruolo di pioniere?

Bisognerà aspettare oltre due anni prima che l'iniziativa venga sottomessa al verdetto del popolo.

Se le proposte fossero accettate in votazione federale, la Svizzera diventerebbe il primo paese nel mondo a depenalizzare l'acquisto, il possesso e il consumo di canapa.

A detta dei promotori dell'iniziativa, la Svizzera potrebbe diventare un modello per gli altri paesi europei.

Già negli anni '80 e '90, la Confederazione aveva attirato l'attenzione da tutto il mondo per aver tollerato una "scena aperta" della droga in alcune città, a cominciare da Zurigo.

Per combattere la diffusione della droga, il governo svizzero ha adottato una strategia che si basa su quattro pilastri: repressione, prevenzione, terapia e riduzione dei danni.

swissinfo, Urs Geiser
(traduzione di Armando Mombelli)
.,
00mercoledì 8 febbraio 2006 12:02
hai gia postato tu
la notizia so' arrivato tardi [SM=g27828]
spy74
00mercoledì 8 febbraio 2006 20:27
ciao [SM=g27822]
spy74
00giovedì 9 febbraio 2006 03:45
Partita la corsa per bloccare la legge
Partita la corsa per bloccare la legge
Da Ciampi alla Consulta i possibili stop allo stralcio. L'Unione: «Se vinciamo lo cancelliamo».


• da Il Manifesto del 8 febbraio 2006, pag. 3


di Carlo Lania

La parola d’ordine adesso è una sola e unisce tutti da Rifondazione alla Margherita: se l'Unione vincerà le prossime elezioni, quella sulle droghe sarà tra le prime leggi del governo Berlusconi a essere cancellata. «Promesso», dicono quasi in coro tutti, da Bosy Bindi a Franco Giordano. «Ad abolire questa legge ci penseremo quando torneremo al governo», promette il Verde Paolo Cento, per il quale è «vergognoso che si imponga al Parlamento, attraverso il ricorso alla fiducia, una legge proibizionista che non colpisce il grande mercato del narcotraffico».



Già. ma se dalle urne dovesse uscire un risultato diverso da quello sperato? Senza aspettare il voto, sono già in molti a darsi da fare. Già pronto, ad esempio, un appello al presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi perché non firmi la legge. A proporlo è stato il segretario dei radicali Daniele Capezzone, ma ha subito aderito anche Fuoriluogo insieme ad attori e musicisti. I motivi per cui Ciampi potrebbe rinviare alle camere anche lo stralcio Giovanardi ci sono tutti, a partire proprio dalle scelta fatta dal governo di unire a un decreto legge un testo che stravolge completamente, riscrivendola, l'attuale legislazione sulle droghe. Procedura a dir poco inusuale e applicata di solito solo nel caso di provvedimenti straordinari e di particolare urgenza.



Non è detto, comunque, che Ciampi lo faccia. L'ennesima bocciatura di una legge targata Casa della libertà potrebbe infatti essere letta come una scelta di campo da parte del Quirinale, sempre molto attento a non schierarsi. Così, se la legge dovesse superare anche l'esame del Colle, la mossa successiva sarebbe il ricorso alla Corte costituzionale. Motivi per farlo, anche in questo caso, ce ne sono a bizzeffe. A partire dal fatto che la legge si propone di punire severamente chi fa uso di sostanze stupefacenti, senza però decretarne da nessuna parte il divieto. Una contraddizione bizzarra, spiegata bene dal Franco Maisto, sostituto procuratore generale a Milano: «Il disegno di legge Fini, vietava all'articolo 72 l'uso di sostanze stupefacenti, reintroducendo così un divieto che in realtà era stato abolito con il referendum del 1993. La Corte costituzionale ha già stabilito che una legge ordinaria non può in alcun modo ripristinare norme abolite da un referendum». Un problema aggirato con uno stratagemma dallo stralcio Giovanardì: «E' stato semplicemente ignorato - spiega Maisto - prevedendo le sanzioni senza aver posto prima il divieto».



C'è poi un fondato sospetto di «irragionevolezza di comportamento», sul quale la Consulta potrebbe avere qualcosa di ridire. «Prima - spiega sempre Maisto - la legge prevedeva pene dai 2 ai 6 anni per chi faceva uso di droghe leggere e dagli 8 ai 20 anni per chi usava droghe pesanti. Ora invece abbiano pene che, a prescindere dal tipo di droga usata, vanno dai 6 ai 20 anni di reclusione. Quello che prima era considerato il massimo della pena, diventa invece il minimo, dando luogo a un'irragionevolezza di comportamento». E si potrebbe anche continuare, come spiega Franco Giordano: «La legge - dice il parlamentare di Prc - viola palesemente il principio costituzionale di uguaglianza: il governo si preoccupa unicamente di perseguire gli interessi dei centri di recupero gestiti da privati».



Ma le strade per bloccare la legge non sono ancora finite. Nel caso che tutto, ma proprio tutto dovesse andar male, resta sempre la carta del referendum che i Verdi, ma non solo loro, si sono detti pronti a giocare. Insomma, per la legge di Fini la partita è appena aperta, e non è detto che il provvedimento tanto caro al presidente del consiglio riesca ad arrivare fino alla fine.

spy74
00giovedì 9 febbraio 2006 20:23
GOVERNO DI BUONI A NULLA È CAPACE DI TUTTO
CONTINI: «GOVERNO DI BUONI A NULLA È CAPACE DI TUTTO, ORA CERCA DI SOVVERTIRE UNO DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DEL DIRITTO PENALE»

Dichiarazione di Marco Contini, Segretario di Antiproibizionisti.it

ROMA, 9 febbraio 2006 – Chi pensava che con le nuove norme in materia di droga si fosse toccato il fondo, dovrà presto ricredersi. Non è passato infatti neanche un giorno da quell’approvazione e subito il ministro Giovanardi ha voluto chiarire cosa intendesse con quel "poi si vedrà" pronunciato alla vigilia del voto di fiducia.

Su iniziativa del ministro Moratti, ci annuncia, si sta per mettere mano ulteriormente alle norme appena approvate, per eliminare ogni traccia eventualmente residua della nostra civiltà giuridica.

Non soltanto ci si appresta a sovvertire i principi su cui si è basata finora la giustizia penale in questo Paese, ma si mette addirittura in discussione il fondamento stesso del diritto romano. Attraverso questa riforma, citiamo testualmente le parole di Giovanardi, si vuole giungere all'inversione dell'onere della prova. In pratica, chi venisse trovato in possesso di una quantità di droga che supera i limiti dell'uso personale (quelli che ancora devono essere fissati dal ministro Storace), dovrà dimostrare che è per il suo consumo.

Non solo. Siccome il ministro Moratti considera le nuove norme "troppo lassiste", per rassicurarla del contrario si vuole procedere con l’inserimento di un altro elemento, sempre in riferimento alla quantità di sostanza stupefacente: se questa quantità dovesse superare di 3 volte la ''soglia'' massima consentita per l'uso personale, scatterebbe automaticamente la denuncia penale. Sembra assurdo, ma è proprio vero. Addirittura, per chiarire meglio i termini della questione, Giovanardi fa anche un esempio: ''Se ad esempio fissiamo la quantità massima di uso personale della cannabis in 20 spinelli – ci spiega - se uno viene trovato con 61, 62 o 63 spinelli scatta l'accusa di spaccio tout court''.

Tutti presunti colpevoli, quindi. Nessun innocente, fino a prova contraria.

È talmente aberrante ciò che viene prospettato, che il riflesso spontaneo è quasi quello di riderci sopra. Purtroppo, invece, non c’è nulla da ridere: questo governo, seppure composto da autentici buoni a nulla (o forse proprio in ragione di questo), ha già dimostrato in altre occasioni di essere capace di tutto. L’opposizione, dal canto suo non potrà che stare a guardare e, tuttalpiù, organizzerà qualche altra manifestazione di protesta.

Non ci resta che fare affidamento agli organi istituzionali preposti a tutelare il rispetto della nostra Costituzione. Per questo ci appelliamo al Presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale affinché blocchino quella che non ci pare un'esagerazione definire, tecnicamente, un'azione propedeutica a un vero e proprio tentativo di colpo di stato.
spy74
00sabato 11 febbraio 2006 03:29
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
LETTERA APERTA DI ANTIPROIBIZIONISTI.IT AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Signor Presidente della Repubblica,

Le chiediamo, in qualità di supremo garante della Costituzione Italiana, legge fondamentale della nostra comunità, di non approvare, attraverso la necessaria apposizione della firma di competenza presidenziale, l’atto Ddl Camera 6297 recante la dicitura “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272, recante misure urgenti per garantire la sicurezza ed i finanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonche' la funzionalita' dell' Amministrazione dell' interno. Disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi“ per i seguenti rilievi che ci auguriamo vorrà condividere.

In primo luogo, l’art. 4-bis, comma 1, lettera b), che sostituisce l’art. 73 del DPR 309/90, risulta palesemente contrario al principio di proporzionalità della pena (artt. 3 e 27, terzo comma, Cost.), come difeso peraltro all’interno della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo del 1948 e della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in quanto prevede, per la fattispecie della cessione gratuita di sostanza stupefacente (la dizione sancisce infatti la punibilità per la cessione od il passaggio “per qualunque scopo”) una pena detentiva da sei a venti anni.
A questo proposito a nulla rileva la diminuente prevista negli articoli successivi per il fatto compiuto “di lieve entità” (comunque punito con la detenzione da uno a sei anni) in quanto la cessione che si prevede nel semplice “passaggio” gratuito o fortuito è sempre, nella prassi comune della fattispecie concreta, di scarsa rilevanza eppure viene sanzionato nell’articolo in questione con un numero di anni di detenzione evidentemente sproporzionato rispetto ad altre fattispecie penalmente rilevanti dotate di un maggior disvalore sociale.

In secondo luogo, si fa presente che la norma di cui all’art. 4 bis, I° comma lettera c, laddove si prevede come uno degli elementi determinanti quello della quantità massima per la configurazione del reato cosiddetto di spaccio come “indicata dal decreto del Ministro della salute emanato di concerto con il Ministro della giustizia sentita la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento nazionale per le politiche antidroga”, risulta, in modo evidente, contraria al dettato costituzionale di cui all’art. 117 Costituzione, specificatamente riguardo la competenza concorrente delle Regioni, laddove la riforma non prevede, trattandosi di norma in materia di “tutela della salute”, la partecipazione degli organi regionali (ne’ tantomeno il parere della Conferenza Stato-Regioni), in merito alla quantificazione della misura di sostanza da detenersi personalmente, potenzialmente dannosa per l’individuo ma comunque non penalmente perseguibile e quindi da considerarsi estranea alla mera previsione della norma penale, ed invece attinente alla tutela amministrativa della salute individuale.
Tale competenza, icto oculi, è infatti stata lasciata ai soli organi statali.

In terzo luogo, il complesso di norme che equipara le strutture private alle pubbliche come istituzioni di cura e riabilitazione dalla condizione di tossicodipendenza, visti i nuovi principi dettati dalla riforma del Titolo V della Costituzione devono prevedere almeno l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni, non opportunamente richiesta.

Si apprende inoltre, da fonti ufficiali, dell’intenzione dei ministri Moratti e Giovanardi di porre mano, con lo strumento del Decreto Legge, a tale normativa, ancora in fieri, con l’intenzione di renderla ancora più restrittiva, mirando, per questi tipi di reati, addirittura all’inversione dell’onere della prova e all’accusa automatica di spaccio superato un certo quantitativo deciso dal Ministero. della Salute.

Siamo quindi di fronte ad una precisa volontà di porre in discussione determinati istituti dello stato di diritto. A questo punto la lotta al narcotraffico, certamente non assicurata da norme che invece colpiscono maggiormente il consumatore saltuario ingolfando l’organizzazione giudiziaria, appare un pretesto.

Per questi motivi, nonché per altre censure costituzionali che saranno fatte valere soltanto in caso di una conferma da parte Sua della viziata volontà parlamentare, di fronte alla competente Corte Costituzionale, Le chiediamo di non sottoscrivere e quindi di non validare, l’atto in questione.

La ringraziamo di quanto potrà fare per la salvaguardia dei valori e dei principi costituzionali in merito ai quali Lei rappresenta il più alto e autorevole difensore.
spy74
00sabato 11 febbraio 2006 16:11
Berluskoni fuori dai coglioni
ROMA, 11 febbraio 2006 – Sono di una gravità inaudita le affermazioni rilasciate ieri sera dal Presidente del Consiglio nel corso della trasmissione Matrix, durante la quale, rispondendo a una domanda sulla nuova legge sulle droghe, ha presentato come cosa fatta l’ulteriore modifica richiesta dal ministro Moratti e già preannunciata dal ministro Giovanardi.

Berlusconi, nel qualificare la nuova legge come “più liberale”, ha detto a chiare lettere che “dovrà essere la persona trovata in possesso di una dose che non si riterrà destinata soltanto all’uso personale a dimostrare che quel suo possesso era destinato al suo diretto consumo”.

Il delirio di onnipotenza di questo Governo e del suo Presidente ha raggiunto un livello di pericolosità allarmante se ci si può permettere addirittura di annunciare in termini così espliciti che ci si appresta a varare una norma che porta all'inversione dell'onere della prova, sovvertendo non soltanto i principi su cui si è basata finora la giustizia penale in Italia, ma addirittura il fondamento stesso del diritto romano.

Appare poi del tutto sconcertante che nessuno tra i gli osservatori politici, i giornalisti e nemmeno tra gli avversari di questa maggioranza abbia trovato opportuno spendere una parola per denunciare questa scandalosa dichiarazione. Non un commento, non un lancio di agenzia che riprendesse queste parole, anche solo per dovere di cronaca. Ormai è un riflesso condizionato da parte di questa classe politica e giornalistica commentare le parole del Premier soltanto quando racconta le barzellette.

Ma è anche vero che ai brillanti osservatori è sfuggita un’altra gaffe del prodigo Cavaliere il quale, indaffarato nel tentativo connotare positivamente l’operato del Governo, ha affermato che questa legge rappresenta “una difesa nei confronti dello spaccio di droga”. È questo l’unico momento di grande verità della serata. Non quindi una legge per combattere il narcotraffico, ma una che sia invece in grado di difenderlo, di tutelarlo.

E la mafia ringrazia!
d
00sabato 11 febbraio 2006 20:10
spy74
00domenica 12 febbraio 2006 15:42
Ciao, vorrei portare alla vostra attenzione un fatto accaduto motlo recentemente... Come alcuni di voi avranno notato, il sito overgrow.com non è raggiungibile da alcuni giorni. Il motivo è che le autorità canadesi hanno deciso di sequestrare il server su cui alloggiava il sito, che però non si trovava in un isp, ma in una casa di una normale famiglia, che ora è nei guai. [...His wife and some members of his family were also taken into custody...] Per chiunque volesse approfondire: www.icmag.com/ic/showthread.php?t=20498&page=1&pp=15 (suggerisco vivamente l' uso di un proxy) jah bless you
jac
00domenica 12 febbraio 2006 17:00
non capisco una mazza [SM=g27825]
Sono monoglotta!
spy74
00mercoledì 15 febbraio 2006 14:54
MODIFICA SU DOSE MINIMA: SE LA DOSE È TRIPLA SCATTA IL REATO DI SPACCIO


ROMA, 15 febbraio 2006 - Se si viene trovati in possesso di una quantità di sostanza stupefacente superiore al limite massimo stabilito (ancora da definire con apposito decreto) si presume che questa non venga utilizzata per consumo personale. A meno che non si riesca a dimostrare il contrario.

È quanto prevede l'emendamento appena presentato dal Governo in comitato dei nove al decreto sulla Pubblica Amministrazione ora all'esame dell'Aula della Camera.

L'emendamento prevede anche che se la sostanza 'scoperta' è tre volte superiore alla dose massima consentita, questa debba intendersi per forza destinata allo spaccio. [SM=g27812] pazzi! [SM=g27826]
spy74
00giovedì 16 febbraio 2006 15:15
DROGA: CENTO, FINALMENTE STOP AD ARROGANZA CDL

Fonte: Agi

Roma, 15 febbraio - “L’inammissibilita’ dell’emendamento sulla droga e’ un atto dovuto e finalmente c’e’ uno stop all’aggressiva campagna proibizionista di Fini e Giovanardi”. Lo sostiene il coordinatore dei Verdi, Paolo Cento. “Certo - aggiunge Cento - sara’ compito ora del Presidente della Camera Casini spiegarci perche’ questo emendamento e’ stato detto inammissibile rispetto al tema mentre invece altrettanto trattamento non e’ stato riservato all’emendamento principale Fini-Giovanardi approvato nei giorni scorsi nell’ambito di un provvedimento che riguardava le Olimpiadi. Fermato il tentativo di peggiorare ulteriormente la legge continua la nostra battaglia - conclude Cento - in vista della manifestazione dell’11 marzo per l’abrogazione di queste norme vergognose”.
spy74
00venerdì 17 febbraio 2006 18:58
DROGA/ BOSELLI: LEGGE FINI AVRA’ EFFETTI DISASTROSI

Fonte: Apcom


“Unione la cambierà: tossicodipendente non è un criminale”

Roma, 17 febbraio - “Ci troveremo, spero il più tardi possibile, a fare i conti con gli effetti disastrosi di questa legge”. Lo ha detto il segretario dello Sdi, Enrico Boselli, parlando a Radio anch’io della legge Fini sulle droghe recentemente approvata dal Parlamento. “Se l’Unione andrà al Governo - ha proseguito - cambieremo questo provvedimento”.

“Il tossicodipendente - ha osservato Boselli - non è un criminale. E’ sbagliato affrontare il problema mandandolo in carcere”. Inoltre “è un errore gravissimo non fare una distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti”.
Apollodj
00venerdì 17 febbraio 2006 19:07
Grande Spy74! [SM=g27811] Alle prossime elezioni votiamo la Rosa nel Pugno.. se nn vogliamo andare in carcere per quattro canne!!! [SM=g27833]



PER LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANAPA. RESPECT!
spy74
00sabato 18 febbraio 2006 19:11
LO SPINELLO? ADESSO VI DICO COME LA PENSO IO
LO SPINELLO? ADESSO VI DICO COME LA PENSO IO
Tratto da "OGGI" del 22 febbraio 2006, p. 23

LA NOSTRA SALUTE, DI UMBERTO VERONESI

Sia ben chiaro: sono un convinto oppositore di tutte le droghe, alcol e tabacco inclusi. Ma chiediamoci perché i giovani ne fanno uso, invece di emanare una legge repressiva destinata solo a peggiorare le cose

Mi chiedo, francamente, se noi genitori dovremo temere d’ora in poi di ritrovarci i figli in galera per aver avuto in tasca un paio di spinelli… Che dice professore?
Franco L., Milano

Potrebbero piombare addosso ai ragazzi e alle loro famiglie delle multe: da 26 mila a 260 mila euro, per chi acquista o detiene sostanze stupefacenti o psicotrope che per quantità (se superiore ai limiti massimi, che saranno indicati con un successivo decreto) o «per modalità di presentazione» o per «altre circostanze» appaiono destinate ad un uso non personale. La legge dà al giudice la possibilità di stabilire se si tratta di consumo o spaccio. Un minimo (26 mila euro) che vale quanto uno stipendio annuo, e un massimo (260 mila euro) che equivale al valore di una casa non piccola… Chi potrebbe pagare queste cifre, e quali sarebbero le conseguenze, se non quelle di creare disastri? Si vuole forse credere, o far credere, che la nuova legge adempirà proprio al compito di difendere e salvare vite? Chi ha imposto la nuova legge ha enfatizzato il valore deterrente della prigione e delle pesantissime sanzioni, ma l’intera storia delle leggi repressive ci parla di insuccessi: nemmeno la pena di morte, nelle società in cui essa viene applicata, è mai riuscita ad abbassare il tasso dei delitti per i quali viene comminata.

È puramente ideologico aver cancellato la differenza tra le droghe cosiddette «maggiori» (eroina, cocaina) e le droghe leggere, come lo spinello o l’ecstasy, affermando che sono tutte pericolose, e poi sostenendo addirittura che da queste sostanze, tipicamente «ricreazionali» e d’uso sporadico, si passa alle droghe pesanti e alla tossicodipendenza. Ma questo è uno di quei tipici argomenti che vengono usati per ottenere consenso ingenerando allarme sociale. Infatti, se fosse vero che dalle droghe leggere si passa allo stato di tossicodipendenza, le statistiche non ci darebbero un numero di circa 200 mila tossicodipendenti, più o meno come 10 anni fa. Se vogliamo leggere questo dato non solo con razionalità, ma anche con spirito positivo, significa che c’è stato un ricambio generazionale, e che una buona parte della «vecchia» popolazione di tossicodipendenti è stata curata e guarita, mentre i «nuovi» tossicodipendenti sono solo una piccola frazione di tutti coloro che hanno fatto o fanno ancora uso di droghe leggere: le osservazioni svolte in tutto il mondo confermano questa diagnosi.

Tali considerazioni, sia ben chiaro, non significano che io sia favorevole alle droghe leggere: anzi, sono un convinto oppositore di tutte le droghe, inclusi l’alcool e il fumo di tabacco. Però credo di avere il diritto-dovere di (ri)affermare che i proibizionismi non solo non servono a niente, ma peggiorano la situazione. Se l’uso delle droghe leggere è, nella nostra società, un fenomeno di massa che riguarda pressappoco il 50% dei nostri giovani, si può credere, seriamente e con onestà intellettuale, che il fenomeno vada affrontato, come fa la nuova legge, allestendo una vera e propria «macchina da guerra» poliziesca e repressiva? Non voglio nemmeno entrare (ma dovrebbe farlo chi ha imposto la legge) nel discorso di come potrà funzionare, in una situazione di cronica carenza di risorse umane e finanziarie, di drammatico affollamento delle carceri, di enorme accumulo dei procedimenti giudiziari.

No: le soluzioni devono essere altre. Il giovane va instradato verso obiettivi che gli infondano la gioia di vivere, di lavorare e di studiare. Lo spinello, è ormai provato, è considerato da chi ne fa uso una droga «ludica», di socializzazione, di relax. Allora, chiediamoci perché i giovani hanno bisogno dello spinello per rilassarsi e per socializzare, e perché non aiutarli a impiegare il tempo in attività ludiche e ricreative, in particolar modo nello sport, in forma competitiva. Per esempio, perché mai in Italia, come invece avviene in altri Paesi, ogni scuola non ha la propria squadra di calcio o di pallacanestro? Io mi chiedo davvero che senso abbia approntare una legge repressiva sulla droga. Si dia uno sguardo alle statistiche epidemiologiche: riportano che l’eroina provoca circa 1000 morti all’anno, ma che la mortalità per droghe leggere è pari a zero.

Su un altro versante, di cui però non si parla mai, stanno il fumo di tabacco e il consumo di alcool. Il tabacco causa 80 mila morti all’anno per diversi tumori (in particolare quello del polmone); l’abuso di alcool ne provoca 30 mila. E i giovani, della cui tutela si dovrebbe occupare questa legge sulla droga, muoiono in gran numero a causa dell’abuso di alcol. Qui i numeri sono infinitamente più drammatici: è attribuibile all’alcol tra il 40 e il 60% di tutti i decessi di giovani tra i 15 e 29 anni di età, secondo L’Organizzazione mondiale della sanità. E questo dato vale tragicamente anche per l’Italia.
spy74
00lunedì 20 febbraio 2006 14:21
INDONESIA: ERGASTOLO PER TRAFFICO DI DROGA ANCHE AGLI ULTIMI TRE AUSTRALIANI

Fonte: Ap

Per il traffico di 8 kg di eroina 7 ergastoli 2 condanne a morte Bali

INDONESIA, 15 febbraio 2006 - Gli ultimi tre australiani della banda dei “nove di Bali” accusati di traffico di droga dall’Indonesia all’Australia sono stati condannati all’ergastolo dal tribunale di Bali.
Tan Duc Thanh Nguyen, 23 anni, Si Yi Chen, 20 anni, e Matthew Norman, 19 anni, sono stati condannati all’ergastolo come altri quattro membri del gruppo, mentre altri due, considerati i capi, sono stati condannati nei giorni scorsi alla pena capitale da eseguirsi mediante fucilazione.
spy74
00mercoledì 22 febbraio 2006 03:31
DROGA: UN DOSSIER AL QUIRINALE SU INCOSTITUZIONALITÀ LEGGE

Fonte: Ansa

LO HA CONSEGNATO IL COMITATO SCIENTIFICO LIBERTÀ E DROGA


ROMA, 21 febbraio 2006 - Le nuove norme in materia di lotta alla droga contengono alcuni punti di incostituzionalita’: ne e’ convinto il Comitato Scientifico Liberta’ e Droga, che oggi pomeriggio ha consegnato al Quirinale un dossier contenente alcune considerazioni su questo tema, e che chiede al capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, di non controfirmare il decreto contenente la nuova normativa.

Il documento, frutto - riferisce il comitato - di un confronto con alcuni costituzionalisti tra i quali Giovanni Ferrara, Ugo Rescigno e Stefano Rodotà, evidenzia cinque punti di presunta incostituzionalità.


Innanzitutto, il fatto che la nuova legge demanda a una autorità amministrativa, il Ministero della Salute, il compito di fissare il quantitativo di droga penalmente rilevante, cioé la soglia al di sopra della quale il consumatore viene sanzionato penalmente.

In secondo luogo, il Comitato sottolinea come la Costituzione preveda il diritto e non il dovere alla salute: anche gli atti di autolesionismo non sono punibili penalmente.

Terzo punto, le nuove norme sarebbero in contrasto con il referendum del 1993 che ha abrogato la punibilità dell’uso personale.

Quarto punto, la disomogeneità che deriverebbe dal fatto che le nuove norme sulla droga sono state inserite in un emendamento al decreto sulle Olimpiadi invernali.

Infine, la mancanza dei requisiti di necessità e urgenza, richiamata - sottolinea il Comitato - dal deputato Giuliano Pisapia nella presentazione delle pregiudiziali di costituzionalità in aula il primo febbraio scorso.


Della delegazione che si è recata al Quirinale faceva parte anche Giuseppe Cucci, ingegnere, malato da molti anni di una grave forma di sclerosi multipla, che - informa il Comitato - dopo diverse terapie senza successo utilizza, a scopo terapeutico, la cannabis, che gli attenua i dolori.

La cannabis, che nelle nuove norme viene equiparata alle droghe cosiddette pesanti, è usata - rende noto il Comitato - a scopo terapeutico in Israele, Gran Bretagna, Canada, Spagna e in molti stati Usa.
spy74
00mercoledì 22 febbraio 2006 18:51
...cifre sulla war on drugs
La guerra alla droga è diventata dispendiosa, con qualcosa come 50 miliardi di dollari in spese dirette da parte di tutti i livelli di governo e molto maggiori costi indiretti, quali l'espansione del sistema carcerario per accogliere mezzo milione di trasgressori della legge sulla droga e il carico gravante sul sistema giudiziario. I diritti civili vengono talvolta violati. Una spesa in rapido aumento è quella causata dagli sforzi per impedire l'ingresso di droghe illegali negli Stati Uniti, stimata in 1,4 miliardi di dollari in quest'anno fiscale, il 41% in più rispetto a due anni fa.

Ciò riflette la tendenza del governo a versare sempre più denaro in un programma che non funziona. Non solo i vari sforzi non hanno fermato il flusso, ma hanno iniziato a creare degli attriti con paesi che gli Stati Uniti preferirebbero avere amici.

Come ha scritto Mary O'Grady del WSJ, si potrebbe ben sostenere che i tentativi, sponsorizzati dagli Stati Uniti, di eradicare le coltivazioni di coca in America Latina, stanno convertendo i contadini latini alla causa anti-americana della Cuba di Fidel Castro e del Venezuela di Hugo Chavez. Il loro amico Evo Morales era stato appena eletto presidente della Bolivia grazie al seguito di contadini che si era guadagnato opponendosi al programma di eradicazione delle piantagioni di coca appoggiato dagli Stati Uniti. Il grande business della cocaina in Colombia continua a prosperare nonostante gli sforzi combattivi degli Stati Uniti, in sostegno, tra gli altri, della guerriglia di sinistra.

Più seriamente, il Messico è stato destabilizzato dalle bande preoccupate dell'accesso al redditizio mercato statunitense. Un'ondata di omicidi di pubblici ufficiali e giornalisti in luoghi come Nuevo Laredo e Acapulco riporta alla mente le ondate di crimine nell'era della proibizionismo degli anni '30 nella Chicago di Al Capone e nella Detroit della Purple Gang. In Afghanistan al Qaeda e i Talebani fanno proseliti tra i coltivatori di oppio della regione con l'argomento che gli Stati Uniti sono loro nemici. Il che ha il pregio di essere vero.

Milton Friedman vide il problema. Più le autorità tagliano le forniture di marijuana, cocaina ed eroina che arrivano nel ricco mercato statunitense, più cresce il prezzo al dettaglio di queste sostanze, rendendo il commercio immensamente vantaggioso - e per di più, naturalmente, esentasse.

Nel 1933 gli Stati Uniti finalmente posero fine a 13 anni di proibizionismo sull'alcol, una droga per molti versi più tossica e dannosa per la salute della marijuana. Quello sforzo di modificare il comportamento umano lasciò un'eredità di corruzione, criminalità e morti e cecità causate dal bere pessimi alcolici. Il consumo di alcol in America crebbe in seguito alla revoca, ma nessuna persona seria oggi sostiene la riproposizione dell'esperimento fatto sull'alcol. Però si cerca ancora di mettere in pratica il proibizionismo, con grandi spese, per la limitata porzione di popolazione - forse un pò meno del 5% - che usa abitualmente le droghe bandite.

Le droghe che provocano l'alterazione dello stato mentale naturalmente portano dei problemi. Il loro uso contribuisce ai crimini, agli incidenti automobilistici, all'emarginazione di forza-lavoro e alla disgregazione delle famiglie. Ma il più diffuso responsabile di questi problemi sociali non sono le sostanze illegali. E' l'alcol. La società vi fa fronte punendo il cattivo comportamento degli ubriachi, offrendo programmi di riabilitazione e mettendo in guardia i giovani sui rischi. La maggior parte degli americani beve con moderazione, comunque, senza creare problemi né a sé né alla società.

L'educazione può essere un antidoto per l'abuso. Quando fu finalmente provato che le sigarette costituiscono un rischio per la salute, il fumo tra i giovani diminuì e molti cominciarono a dare lezioni ai propri genitori su quella brutta abitudine. Arrivò l'LSD e se ne andò quando i suoi pericoli divennero evidenti. La capacità dell'eroina di creare dipendenza e debilitazione è abbastanza nota da circoscrivere il suo uso a una popolazione limitata. Programmi privati di educazione sul rischio insito nell'abuso di droghe si sono diffusi in tutto il paese con buoni risultati.

Alcuni medici sostengono che l'uso di alcune droghe sia troppo limitato. La marijuana può aiutare a controllare la nausea che segue la chemioterapia, dare sollievo nei dolori causati dalla sclerosi multipla e aiutare i pazienti il cui appetito è stato ridotto a una soglia limite dall'AIDS. La morfina, si dice, è usata troppo di rado per alleviare il terribile dolore dei malati terminali di cancro. Si afferma che l'uso d'erba e cocaina da parte dei giovani del centro città costituisca una medicina auto-prescritta per la depressione e la disperazione che accompagna le loro esistenze. I medici prescrivono il Prozac per i medesimi problemi della classe media.

Qual è, dunque, l'alternativa? C'è un esercito di impiegati governativi che vive delle leggi sulla droga e ha un interesse piuttosto incoerente nel sostenere da una parte che le leggi sulla droga funzionano e dall'altra che serve più denaro. La sfida è stata lanciata: sei a favore della legalizzazione? Di fatto la maggior parte delle droghe sono legali, inclusi l'alcol, il tabacco, il caffè e la vasta gamma di droghe moderne e salvavita amministrate dai medici. Ad essere precisi dunque, la questione dovrebbe essere: sei a favore della legalizzazione e depenalizzazione della vendita e del consumo della marijuana, della cocaina, dell'eroina e delle metanfetamine?

Una grande percentuale di americani risponderebbe probabilmente di no, soprattutto perché si tratta di persone rispettose della legge, che conservano degli alti standard morali ed etici e non vogliono arrendersi a una minoranza che viola la legge, si tratti dei ghetti di Washington D.C. o dei saloni di Beverly Hills. La paura di arrecare un danno alla struttura della società è legittima. Ma la domanda da porsi è un'altra: quella struttura sta - ora - subendo un danno?


Author: George Melloan
Pubdate: Tue, 21 Feb 2006
Source: Wall Street Journal (US)
Column: Global View
Page: A19
Copyright: 2006 Dow Jones & Company, Inc.
Contact: wsj.ltrs@wsj.com
Website: www.wsj.com/
Details: www.mapinc.org/media/487
URL: www.mapinc.org/drugnews/v06/n229/a09.html
spy74
00giovedì 23 febbraio 2006 15:50
DROGA: MAXI BLITZ POLIZIA, 305 ARRESTI IN TUTTA ITALIA

Fonte: Agi

Roma, 23 febbraio 2006 - Si e’ conclusa oggi un’imponente attivita’ della Polizia di Stato, condotta in nove regioni, contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione ha portato all’arresto di 305 trafficanti di droga ed al sequestro di 20 kg. di cocaina, 5 kg. di eroina, 24 kg. di hashish, 8 kg. di marijuana, 2.915 dosi di amfetaminici. Le operazioni sono state condotte dal Servizio Centrale Operativo (SCO) della Direzione Centrale Anticrimine (DAC) della Polizia di Stato e dalle 63 Squadre Mobili situate nelle regioni interessate dal dispositivo investigativo. Tutte le attivita’ sono state coordinate dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga che ha svolto, in sinergia con i predetti Uffici, l’attivita’ di raccordo info-operativo. Gli interventi investigativi sono stati realizzati in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo e Puglia e sono stati preceduti da un’intensa attivita’ di controllo del territorio che ha permesso di riscontrare, in via preventiva, anche le segnalazioni sui luoghi di spaccio fatte dai cittadini. Proprio i cittadini, con le loro segnalazioni al 113 ed ai Poliziotti di quartiere, hanno permesso di avviare un’attivita’ di riscontro sui dati comunicati consentendo, in seguito alle conferme di indagine, di azionare la leva investigativa che ha portato la Polizia di Stato all’arresto di 305 sospetti. Le attivita’ investigative sono state incentrate, soprattutto, sui luoghi di spaccio situati in prossimita’ delle discoteche e dei locali notturni che, in questo periodo di carnevale, sono molto frequentati dai giovani. L’azione operativa ha quindi permesso di ridurre fortemente la pronta disponibilita’ sul territorio di eroina, cocaina e hashish e di sostanze di origine sintetica quali, soprattutto, ecstasy ed anfetamine in genere.

Sono stati impiegati, nel corso delle investigazioni, anche sofisticati strumenti tecnologici di cui e’ dotata la Polizia Scientifica che hanno permesso di monitorare, attraverso speciali videocamere installate a sorveglianza dei luoghi di spaccio segnalati dai cittadini, tutte le fasi dello smercio di sostanze stupefacenti, consentendo di individuare i pusher nel momento della cessione della droga. Alla fase operativa dell’indagine hanno partecipato anche speciali squadre antidroga della Polizia di Stato che, da numerosi anni, contrastano, con importanti risultati, la diffusione di droga sul territorio. Numerosi arresti sono stati realizzati anche dai Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, che hanno partecipato, in tutte le 10 regioni interessate, alla delicata fase di rintraccio degli spacciatori.

Da tempo il Servizio Centrale Operativo (SCO) della Direzione Centrale Anticrimine (DAC) della Polizia di Stato ha modulato un piano strategico nazionale finalizzato al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti. Le attivita’ procedono su due strade parallele, una indirizzata verso le organizzazioni criminali che gestiscono le importazioni della droga nel nostro Paese dai vari luoghi di produzione sparsi nel mondo e l’altra, di prevenzione anticipata, finalizzata alla limitazione della disponibilita’ della stessa sul territorio; questa seconda fase si realizza attraverso mirati servizi investigativi sui luoghi di spaccio segnalati al 113 ed ai Poliziotti di quartiere dai cittadini. Gli investigatori ritengono tali ultimi interventi molto importanti in quanto permettono di limitare gli ingenti proventi di denaro che i trafficanti traggono dalla vendita al minuto di droga; con particolare riferimento a quest’ultimo aspetto, la Polizia di Stato segnala che i profitti dei trafficanti raggiungono incrementi del 200% nel giro di 15 giorni.

La Polizia di Stato, negli ultimi sei mesi, ha realizzato 1.200 operazioni antidroga arrestando complessivamente oltre 1800 persone. Le investigazioni, inoltre, hanno portato al sequestro di oltre 3 tonnellate di sostanze stupefacenti. Sono stati colpiti gli ambiti criminali che gestiscono il lucroso business, dai grandi trafficanti calabresi, albanesi, siciliani e campani ai semplici pusher. Le attivita’ hanno consentito, inoltre, di ridurre, fortemente, la pronta disponibilita’ di droga sul territorio, limitando quindi i guadagni dei trafficanti.
spy74
00venerdì 24 febbraio 2006 05:19
RIFORME: BENI (ARCI), IRRICEVIBILI MOLTE LEGGI CENTRODESTRA

Fonte: Ansa

CERVIA (RAVENNA), 23 Febbraio 2006 - Molte delle leggi fatte in questi ultimi anni sono, per il presidente nazionale dell’Arci, Paolo Beni, “semplicemente irricevibili”. Beni lo ha detto nella sua relazione al congresso nazionale di Cervia, nel Ravennate. “Se come tutti ci auguriamo fra poco piu’ di un mese il centrosinistra avra’ la responsabilita’ di governare, per intraprendere una seria politica riformatrice dovra’ partire dalla rimozione di queste leggi, almeno di quelle apertamente incostituzionali”. Il ragionamento per Beni “vale per la legge 30, per la riforma Moratti e per la Bossi-Fini”. Ma vale anche per “tanti altri provvedimenti che feriscono a morte la cultura civile e aprono nuovi scenari cupi per la societa’ italiana”. Tra questi ha citato la modifica delle norme sulla legittima difesa (“provvedimento osceno al punto da farci rimpiangere l’equilibrio con cui il legislatore fascista del Codice Rocco aveva affrontato un tema cosi’ delicato”). Ma Beni ha contestato anche la “legge proibizionista e punitiva sulle droghe” definendola un “provvedimento assurdo e avulso dalla realta’, che pretende di affrontare col Diritto penale un delicato problema sociale”. Dopo avere citato l’emergenza del sovraffollamento delle carceri Beni ha anche criticato la riforma-Castelli che secondo Beni “allontana la giustizia dalla sua missione istituzionale di servizio pubblico e la piega agli interessi particolari, subordina la Magistratura al potere politico”.
SPY74
00sabato 25 febbraio 2006 03:36
DROGA: COCA A COLAZIONE IN BOLIVIA

Tratto da Terra.es

IL CANCELLIERE PROPONE L'UTILIZZO DELLA COCA NELLA COLAZIONE SCOLARE IN BOLIVIA

Il Ministro degli Esteri della Bolivia, David Choquehuanca, ha proposto oggi al Congresso che la foglia di coca sia inclusa nella colazione scolare del paese per sfruttare il suo contenuto di calcio e fosforo


Traduzione a cura di Andrea Turchetti

Il cancelliere ha dichiarato alla Commissione Esteri della Camera dei Deputati che l'uso di queste foglie come alimento supplementare è parte delle politiche che il nuovo Governo sta studiando per rivendicare la valenza della pianta.

“Che i nostri figli abbiano bisogno di calcio e che la foglia di coca abbia più calcio del latte, sono affermazioni dell'Università di Harvard. I nostri figli hanno bisogno di fosforo e la coca ha più fosforo del pesce”, ha assicurato Choquehuanca ai legislatori.

“Possibilmente noi, al posto del latte, nella colazione scolare, dovremmo inserire la foglia di coca per i nostri bambini”, ha aggiunto il ministro di origine aimara.

La diffusione delle proprietà della foglia di coca fa parte di una campagna sulla quale lavora il governo di Morales affinché la comunità internazionale accetti di depenalizzare queste coltivazioni che sono anche usate come materia prima per la preparazione della cocaina.

Il ministro Choquehuanca ha poi sottolineato che la pianta “non è droga” e che dovrebbe essere industrializzata ed utilizzata come alimento complementare.

In Bolivia la pianta si coltiva legalmente nella regione di Yungas, nell'occidente del paese, e senza permesso delle autorità nella zona del Chapare, regione da dove è emersa la leadership sindacale e poi politica del presidente Morales.

La proposta di depenalizzazione della coca sarà avanzata alla prossima Conferenza Unione Europea-America Latina e Caraibi, che si terrà a Vienna il 12 e 13 maggio, ha spiegato il viceministro degli Esteri boliviano, Mauricio Dorfler.

Dorfler ha aggiunto che questo lavoro ha una prospettiva per il 2008 quando si riunirà la Commissione dell'Onu che analizzerà la situazione della coca, attualmente classificata come prodotto suscettibile di convertirsi in droga.
spy74
00sabato 25 febbraio 2006 03:41
DROGA: COCA A COLAZIONE IN BOLIVIA
IL CANCELLIERE PROPONE L'UTILIZZO DELLA COCA NELLA COLAZIONE SCOLARE IN BOLIVIA

Il Ministro degli Esteri della Bolivia, David Choquehuanca, ha proposto oggi al Congresso che la foglia di coca sia inclusa nella colazione scolare del paese per sfruttare il suo contenuto di calcio e fosforo


Traduzione a cura di Andrea Turchetti

Il cancelliere ha dichiarato alla Commissione Esteri della Camera dei Deputati che l'uso di queste foglie come alimento supplementare parte delle politiche che il nuovo Governo sta studiando per rivendicare la valenza della pianta.

Che i nostri figli abbiano bisogno di calcio e che la foglia di coca abbia pi calcio del latte, sono affermazioni dell'Universit di Harvard. I nostri figli hanno bisogno di fosforo e la coca ha pi fosforo del pesce, ha assicurato Choquehuanca ai legislatori.

Possibilmente noi, al posto del latte, nella colazione scolare, dovremmo inserire la foglia di coca per i nostri bambini, ha aggiunto il ministro di origine aimara.

La diffusione delle propriet della foglia di coca fa parte di una campagna sulla quale lavora il governo di Morales affinch la comunit internazionale accetti di depenalizzare queste coltivazioni che sono anche usate come materia prima per la preparazione della cocaina.

Il ministro Choquehuanca ha poi sottolineato che la pianta non droga e che dovrebbe essere industrializzata ed utilizzata come alimento complementare.

In Bolivia la pianta si coltiva legalmente nella regione di Yungas, nell'occidente del paese, e senza permesso delle autorit nella zona del Chapare, regione da dove emersa la leadership sindacale e poi politica del presidente Morales.

La proposta di depenalizzazione della coca sar avanzata alla prossima Conferenza Unione Europea-America Latina e Caraibi, che si terr a Vienna il 12 e 13 maggio, ha spiegato il viceministro degli Esteri boliviano, Mauricio Dorfler.

Dorfler ha aggiunto che questo lavoro ha una prospettiva per il 2008 quando si riunir la Commissione dell'Onu che analizzer la situazione della coca, attualmente classificata come prodotto suscettibile di convertirsi in droga.
spy74
00domenica 26 febbraio 2006 04:59
Italia. Ciampi ha firmato le nuove norme sulle droghe


Il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi ha firmato il decreto sulle Olimpiadi invernali contenente l'emendamento che riforma la normativa antidroga. Lo si apprende da fonti del governo.

Dichiarazione di Marco Contini, Segretario di Antiproibizionisti.it
Apprendiamo da fonti autorevoli che il Presidente della Repubblica ha promulgato il testo di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272, recante "misure urgenti per garantire la sicurezza ed i finanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonché la funzionalità dell'Amministrazione dell'interno. Disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidiv", approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati l'8 febbraio 2006.
Lo conferma un servizio di TV7 (settimanale di approfondimento del TG1, principale testata giornalistica del servizio pubblico) andato in onda intorno alle 23:45 di ieri sera, all'interno del quale si annuncia anche l'imminente pubblicazione del provvedimento (entro 7 giorni) sulla Gazzetta Ufficiale.
La notizia, pur essendo di capitale importanza, non ha finora trovato alcuno spazio e non è stata diffusa da nessun altro organo di informazione, nemmeno tra le agenzie di stampa, passando in tal modo del tutto inosservata.
Del definitivo via libera da parte di Ciampi non vi è traccia neppure sul sito del Quirinale, aggiornato al 16 febbraio.
Ancora una volta dobbiamo constatare come, da parte delle più alte cariche dello Stato, non soltanto si faccia strage delle norme e dei principi costituzionali, ma anche e soprattutto come ciò avvenga in maniera del tutto irrispettosa della dignità propria di tali istituzioni, spoglia da ogni ufficialità, in punta di piedi, con un atteggiamento che lascia trasparire quasi un senso di vergogna più che una forma di discrezione.
Tutto ciò ci rattrista e ci preoccupa non poco. Il Presidente della Repubblica ha deciso di non ascoltare i numerosi appelli che, in forza del suo alto ruolo istituzionale, lo invitavano a farsi garante a tutela e salvaguardia della Costituzione.
Non ci resta, a questo punto, che affidarci al senso di responsabilità della Corte Costituzionale, ultima speranza di vedere difeso il nostro Stato di diritto.
Spy74
00lunedì 27 febbraio 2006 04:36
[SM=g27811] spettakolo stà proposta e ki mangia + [SM=g27825]
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