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Ultimo Aggiornamento: 13/09/2006 13:27
spy74
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10/06/2006 03:14
 
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DROGA. FERRERO: «SUBITO ATTO CHE NEUTRALIZZI TABELLE»
Fonte: Ansa

ROMA, 9 giugno 2006 - Il governo sta lavorando a un provvedimento che neutralizzi gli effetti delle tabelle sulla droga introdotte dal precedente esecutivo. Lo ha annunciato il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, il quale ha parlato di un “atto che riesca a dare immediatamente un segnale”.

“Ne stiamo discutendo - ha detto il ministro prima di partecipare all’Assemblea nazionale del Cnca (Coordinamento nazionale comunita’ di accoglienza) - di concerto con il ministero della Salute e quello degli interni. Stiamo verificando varie strade possibili per fare un atto che sostanzialmente impedisca la prosecuzione di quanto avvenuto dopo al pubblicazione delle tabelle. In pratica che neutralizzi gli effetti della legge. Quale atto ancora non sappiamo ma sara’ un provvedimento che pratichi una riduzione del danno rispetto alla legge vigente”.

Poi, ha aggiunto Ferrero “la strada maestra è rifare una legge, cioé una modifica complessiva della norma che contempli l’abrogazione della legge 49 e ridisegni l’intervento”. I filoni su cui intende muoversi, ha precisato sono: “da una parte la netta separazione delle droghe leggere da quelle pesanti. I giovani non sono consapevoli della pericolosità delle diverse droghe - ha spiegato - c’è il dato drammatico dell’ aumento del consumo di cocaina. Quindi bisogna fare distinzione sul piano delle sostanze sia sul piano legislativo sia su quello informativo”. Detto questo - ha detto ancora - la depenalizzazione del consumo deve accompagnarsi al superamento delle misure amministrative. Serve un dialogo con i consumatori per segnalare la vera pericolosità delle droghe”.

Il ministro non ha voluto precisare di che natura sarà l’atto legislativo allo studio per neutralizzare gli effetti della Fini-Giovanardi, ma ha affermato di non “ritenere opportuno utilizzare strumenti che nei fatti violino la sovranità del parlamento con metodi che non condividiamo. Il fine - ha concluso - non giustifica i mezzi. Bisogna trovare una strada pulita”.
spy74
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10/06/2006 03:15
 
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DROGA: MINISTRO FERRERO VA AVANTI, IL POLO CRITICA
DROGA: MINISTRO FERRERO VA AVANTI, IL POLO CRITICA
Fonte: Ansa


ROMA, 9 giugno 2006 - Il ministro della solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero, procede sulla strada annunciata fin dall’indomani della sua nomina, e rende noto che il governo sta lavorando a un provvedimento che neutralizzi gli effetti delle tabelle sulla droga introdotte dal precedente esecutivo. Tanto basta per scatenare la reazione del suo predecessore, Carlo Giovanardi, autore insieme a Gianfranco Fini proprio di quelle norme che adesso il nuovo esecutivo vuole modificare. “Un atto che riesca a dare immediatamente un segnale”: cosi’ Ferrero definisce il provvedimento su cui sta lavorando insieme ai colleghi della salute e degli interni. “Stiamo verificando varie strade possibili, per fare un atto che sostanzialmente impedisca la prosecuzione di quanto avvenuto dopo la pubblicazione delle tabelle. In pratica che neutralizzi gli effetti della legge. Quale atto ancora non sappiamo - precisa - ma sara’ un provvedimento che pratichi una riduzione del danno rispetto alla legge vigente”. Questo sara’ il primo atto del governo in tema di droghe, ma “la strada maestra - aggiunge il ministro - e’ rifare la legge, cioe’ una modifica complessiva della normativa che contempli l’abrogazione della legge 49 e ridisegni l’intervento”. Due i filoni su cui intende muoversi. “Da una parte la netta separazione delle droghe leggere da quelle pesanti. I giovani - ha spiegato - non sono consapevoli della pericolosita’ delle diverse sostanze, basti vedere il dato drammatico dell’ aumento del consumo di cocaina. Quindi bisogna fare una distinzione tra le sostanze sia sul piano legislativo sia su quello informativo”. “Dentro questo - ha aggiunto - la depenalizzazione del consumo deve accompagnarsi al superamento delle misure amministrative”. Insomma, spiega Ferrero, “la depenalizzazione del consumo e l’abolizione delle sanzioni amministrative per i consumatori e’ la condizione per poter costruire un vero confronto sulla pericolosita’ effettiva delle sostanze e per aprire una discussione seria sugli stili di vita”. Il ministro non ha voluto precisare di che natura sara’ l’atto legislativo allo studio per neutralizzare gli effetti della Fini-Giovanardi, ma ha affermato di “non ritenere opportuno utilizzare strumenti che nei fatti violino la sovranita’ del Parlamento con metodi che non condividiamo”. “Il fine - ha concluso - non giustifica i mezzi. Bisogna trovare una strada pulita”. Immediata la reazione dell’ex ministro Giovanardi, che invita Ferrero ad andare in Parlamento per “discutere alle Camere le sue proposte sulla droga”. “Nel frattempo - aggiunge Giovanardi - la legge in vigore, che non sta procurando nessuno degli effetti negativi denunciati a suo tempo dalla sinistra, deve essere applicata per un tempo ragionevolmente lungo per poterne verificare l’efficacia”. “Il ministro - conclude Giovanardi - spieghi piuttosto al Parlamento perche’ sta smembrando gli uffici del Dipartimento per le politiche antidroga, impedendogli di svolgere adeguatamente i compiti che l’Italia si e’ impegnata a svolgere firmando le convenzioni dell’Onu sulla lotta alla droga”. Gli fa eco Riccardo Pedrizzi di An, che critica le misure allo studio del governo e preannuncia una dura opposizione, in Parlamento, al “tentativo di far tornare il nostro Paese drammaticamente indietro: lo Stato - afferma Pedrizzi - non puo’ essere agnostico, non puo’ essere indifferente, non puo’ essere neutrale rispetto all’uso della droga; non puo’ non esprimere un giudizio di valore sul consumo di sostanze stupefacenti, che e’ un male che fa del male”.
jackdj
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10/06/2006 05:06
 
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fanculo giovanardi il tempo x vederne gli effeti c'è stato e al contrario d come dici tu, la malavita vende molta + coca xkè ne è avvantaggiata [SM=g27812]
è uno skifo questo paese, dovrebbe kiamarsi "vecchiardi" e non giovanardi [SM=g27826] ; ki fa politica lo fa solo x interessi suoi o intrinsechi a rapporti malavitosi ke presiedono questo cazzo d Paese da dopo la morte d Borsellino e Falcone [SM=g27812]
orso fumatore
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10/06/2006 10:43
 
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Ciao Spy ! [SM=g27811] [SM=g27822]
questo l'hai letto !?

"DOLCE VITA": GRACIS RISPONDE A "IL GIORNALE"
Riceviamo e pubblichiamo la replica di Matteo Gracis “Ecko”, Direttore Editoriale di "Dolce Vita", a "Il Giornale"


Venerdì 26 Maggio 2006, il quotidiano Il Giornale ha pubblicato un’intera pagina dedicata alla nostra rivista bimestrale Dolce Vita. Ci sentiamo in dovere di rispondere a tale articolo con la seguente lettera aperta, dal momento che siamo vittime di superficiali, assurde accuse e della solita disinformazione che caratterizza certi media.

Partiamo dal titolo “Una rivista sugli spinelli: la testata è legale ma racconta cose illegali”. La nostra rivista si occupa di stili di vita alternativi, come riportato in copertina, tra cui la cultura della canapa (dalla coltivazione agli utilizzi terapeutici, industriali, ecc). Ne è prova l’ultimo numero da noi pubblicato composto da 52 pagine totali di cui una ventina riservate alla cannabis (pubblicità comprese) ed il resto dedicato all’attualità, news dal mondo, musica, sport, cucina, hi-tech, viaggi, curiosità, medicina alternativa, sociale e molto altro. E’ vero che gran parte degli inserzionisti pubblicitari sono ditte che lavorano nel mercato della canapa ed è anche vero che il “cuore” di Dolce Vita è questa pianta (di cui a nostro avviso se ne parla sempre troppo poco), ma definirla “rivista sugli spinelli” ci sembra a dir poco riduttivo, provocatorio e soprattutto offensivo.

Non diamo “consigli sull’uso e il consumo delle droghe leggere” (come riportato nel sottotitolo) né tanto meno incitiamo i lettori a condotte vietate dalla legge. Dolce Vita vuole informare, prevenire, proporre riflessioni, invitando tutti ad una responsabilità personale e ad un’eventuale sperimentazione consapevole. Siamo infatti contrari all’abuso di qualsiasi sostanza ma siamo anche convinti che la soluzione a determinati problemi non sia il proibizionismo. L’uso consapevole della cannabis inoltre (in tutte le sue forme ed utilizzi), non è da noi considerato un “problema” bensì un beneficio, ma dal momento che dobbiamo rispettare le leggi in vigore nel nostro paese, non ci permettiamo assolutamente di esortare i lettori a commettere reati.

La possibilità che “un bambino possa andare nell’edicola sotto casa e trovarsi con Dolce Vita tra le mani”, come scrive Il Giornale, è un po’ improbabile visto che la rivista viene distribuita (per ora) in negozi specializzati e centri sociali. Se però l’ipotesi del giornalista si avverasse, non sarebbe nulla di grave: la nostra pubblicazione infatti non è diseducativa, pericolosa, volgare o negativa a differenza di molti programmi televisivi e siti internet ben più popolari.

Nonostante la libertà di parola e pensiero venga sempre meno rispettata, siamo comunque ancora liberi di esprimere le nostre perplessità e il nostro disaccordo contro quella parte di società che mette sullo stesso piano tutte le droghe, che si rincoglionisce davanti al televisore, che compra solo vestiti di marca, che fa la spesa con il paraocchi arricchendo ogni giorno multinazionali senza scrupoli, che passa i week-end nei centri commerciali, che è convinta che “non siamo andati in Iraq a fare la guerra ma a portare la pace”, ecc ecc ecc.

La nostra rivista viene letta anche da giornalisti, medici, politici, associazioni umanitarie, a volte addirittura viene portata in aula da professori universitari e non credo quindi che possa essere definita come semplice “rivista sugli spinelli”. I nostri lettori non sono dei “fattoni sbandati” il cui unico interesse è lo sballo e non per forza ci leggono per sapere come farsi meglio uno spinello.

Nella speranza che il nuovo governo si concentri per abrogare al più presto l’attuale legge sulle droghe, tanto folle quanto ipocrita, vorremmo lasciarvi con una riflessione: in Italia muoiono ogni anno oltre 50.000 persone per i danni causati dall’alcol e il tabacco e circa 500 persone per i danni causati dalle sostanze stupefacenti. Siamo sicuri quindi che esista veramente un “problema droga” o sarebbe forse il caso di concentrarsi su problemi più seri?

Matteo Gracis “Ecko”
Direttore Editoriale di Dolce Vita
Info: www.dolcevitaonline.it – info@dolcevitaonline.it

dj try.zs
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10/06/2006 14:48
 
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........grazie a dio cè ancora gente in giro che usa la testa (non solo per dare testate)............ [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27824] [SM=g27830]
spy74
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11/06/2006 03:34
 
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L'«ERBA» VA AL CONFINE
L'«ERBA» VA AL CONFINE
Tratto dal "Manifesto" del 10/06/2006, p.9

Reportage Troppi «turisti», Maastricht sposta i coffeshop alla frontiera

Tra i 4.500 pendolari che ogni giorno si recano nella città olandese per comprare marijuana. Un problema per il comune, che propone di trasferire i negozi al confine con il Belgio. Provocando un piccolo caso diplomatico tra Bruxelles e l'Aja


di Alberto D'Argenzio

MAASTRICHT - «Il migliore ed il più grande barcone coffeeshop d'Olanda» si legge sull'accendino dai colori della Giamaica che il barista del Mississippi regala ad ogni avventore. Il barcone è placidamente adagiato sulla Mosa nel pieno centro di Maastricht a due passi dal ponte romano che dà il nome alla città divenuta poi famosa per il Trattato. Presto dovrebbe però mollare gli ormeggi e scivolare a ovest, verso il confine con il Belgio. Il sindaco democristiano Gerd Leers vuole infatti spostare 7 dei 15 coffeeshop di Maastricht vicino alla frontiera, che dista meno di 20 chilometri, in modo da limitare il turismo dello spinello, quei 4.500 stranieri, in larghissima maggioranza belgi e francesi, che giornalmente calano fin qua per approvvigionarsi d'erba ed hashish. Oltre un milione e mezzo all'anno. Per il sindaco questa folla porta con sé problemi di criminalità perché attira borseggiatori e trafficanti di droghe più dure (dal comune precisano però che non c'è un legame stretto tra consumo di droga leggera e di quella pesante).
L'Unione dei coffeeshop di Maastricht è d'accordo con il trasloco sostanzialmente perché avvicinarsi alla domanda equivale ad aumentare i profitti. È invece il Belgio a dire no all'iniziativa, la prende come un affronto: si respira aria di crisi diplomatica, con pressioni che da Bruxelles vanno dirette a L'Aja per ricadere su Maastricht. Il tema è tanto caldo che il premier belga Guy Verhofstadt ed il collega olandese Jan-Peter Balkenende parleranno di canne al prossimo vertice dei capi di stato e di governo del 15 e 16 giugno. «Qui l'erba è migliore di quella che compriamo da noi per strada», dicono in coro Patrick, Steven e Fabian, tre operai ventenni che si sono fatti un'ora e mezza di macchina da Charleroi ed ora sono intenti a rollarsi un cannone di ganja sugli sgabelli del Mississippi. Vengono a Maastricht più o meno una volta al mese, «dipende dai soldi», comprano l'erba, ogni tanto si fermano «a mangiare qualcosa da McDonald's» e poi tornano a casa. Un viaggio vissuto sotto l'eterno incubo dei controlli: «In Belgio la legge è ambigua - spiega Steven - si possono portare 3 grammi come consumo personale, ma non si può comprare. E se ti fermano dipende dall'umore dei poliziotti: a volte non dicono nulla, altre sono molto fiscali». Per legge ogni coffeeshop può vendere 5 grammi di droga a testa, in realtà al Mississippi, come in moltissimi altri esercizi olandesi, sono più attenti ai profitti che alle quantità prescritte dallo Stato. «L'80% dei nostri clienti vengono dal Belgio e dalla Francia, poi ci sono tedeschi, italiani e spagnoli, vengono tutti i giorni ma i fine settimana è una vera e propria ressa. Gli olandesi sono pochissimi», spiega il manager del Mississippi, che preferisce non rivelare il nome. Lavora nello stesso coffeeshop da 22 anni, con lui altre 34 persone che tengono aperto il barcone 18 ore al giorno, sette giorni su sette.
«Ho saputo della decisione del sindaco dai giornali, non ne sapevo nulla - continua il manager - ma è una buona idea, qui non abbiamo parcheggio e nel posto che ci hanno assegnato ne avremo uno bello grande». Non è invece d'accordo sulle ragioni indicate dal borgomastro: «Criminalità? La criminalità sono i marocchini per strada, non i coffeeshop», afferma senza voler minimamente nascondere una buona dose di razzismo. «Vogliono spostare il loro problema alle nostre frontiere», accusa Jo de Ro, portavoce del ministero degli interni belga. Con lui anche i sindaci dei paesi che sorgono presso i confini con l'Olanda, per loro i coffeeshop sono un problema aggravato dalla libera circolazione sancita dall'Accordo di Schengen. «E' il Belgio che vuole spostare i suoi problemi sull'Olanda», ribatte il sindaco di Maastricht alludendo all'ambigua politica sulla droga del vicino. Per Leers, un democristiano assai pragmatico ed alquanto aperto in fatto di droghe leggere, il governo di Bruxelles fa la voce grossa in vista delle elezioni amministrative del prossimo 8 ottobre. Voto o non voto, le decise lamentele di Verhofstadt sono arrivate fino al ministro degli interni olandese che ha dato ordine di bloccare il trasloco. A Maastricht non ci stanno e fanno sapere che sono loro a decidere dove e come piazzare i coffeeshop: «A giugno si riunisce il consiglio municipale, ma per ora andiamo avanti anche se il ministro ha detto di no», afferma un portavoce del comune. È da anni che Belgio, Francia, Lussemburgo e Germania, ben spalleggiati dall'Italia, provano a limitare l'accesso o far chiudere i coffeeshop olandesi. Durante la presidenza italiana della Ue nel 2003 si era pure arrivati a studiare una proposta per permettere l'accesso ai soli residenti nei Paesi Bassi, una trovata altamente sponsorizzata dal governo Berlusconi ma completamente contraria alle regole sul mercato interno.
Ora la polemica riesplode, anche se il sindaco Leers fa notare come la presenza di coffeeshop a Venlo, a due passi dalla Germania, non abbia mai sollevato da parte di Berlino il putiferio che ora sta scatenando Bruxelles. Per far scendere la tensione è stato comunque indetto per prima dell'estate un incontro con i rappresentanti dei comuni belgi e lussemburghesi che si trovano a pochi chilometri da Maastricht. Patrick, Steven e Fabian intanto aspettano il trasloco: «Per noi va meglio se li spostano più vicino al confine, risparmiamo benzina e chilometri». Al Mississippi possono scegliere tra una ventina di qualità diverse tra ganja ed hashish, dai 4 euro al grammo per l'erba Bio fino agli 11 per del nero afgano. Una lavagna illustra tipo e prezzo, un addetto pesa e vende. Il sindaco sposta.
spy74
[Non Registrato]
13/06/2006 00:18
 
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DROGA: FERRERO: «ENTRO L’ANNO PROVVEDIMENTO PER STERILIZZARE EFFETTI LEGGE 49»
DROGA: FERRERO: «ENTRO L’ANNO PROVVEDIMENTO PER STERILIZZARE EFFETTI LEGGE 49»
Fonte: Ansa

FERRERO: «NON HO PRECONCETTI VERSO "STANZE DEL BUCO"»

POI PRECISA: «SU STANZE DEL BUCO UNA POSIZIONE PERSONALE»

ROMA, 12 giugno 2006 - Nessuna contrarieta’ preconcetta rispetto a forme di sperimentazione di riduzione del danno come ad esempio le shooting-room, ossia le ‘stanze del buco’. E’ la posizione che il ministro della Solidarieta’ Sociale, Paolo Ferrero, ha espresso stamani in una trasmissione di Radio Radicale. Ferrero ha anche confermato che entro l’anno il governo trovera’ una “formula rapida per sterilizzare gli effetti negativi della legge Fini-Giovanardi”.

“E’ necessario, in un ambito di politiche di riduzione del danno - ha spiegato Ferrero rispondendo a una domanda dell’intervistatore a proposito delle shooting-room spagnole - avere la possibilita’ di sperimentazioni. Quelle a cui lei fa riferimento sono assolutamente da provare”.

Secondo il ministro, pero’, non bisogna parlare di ‘modello’, in quanto bisogna “evitare che questa storia del consumo delle sostanze venga letta come una mera questione di ordine pubblico e di repressione”. Bisogna invece, ha spiegato, “riattivare un dialogo e un confronto sociale che ci permetta di fare sperimentazioni, di verificarne l’efficacia senza preconcetti, di vedere come funzionano”.

“Prima - ha continuato il ministro - bisogna prosciugare il veleno, sparso in questi cinque anni, della criminalizzazione e dentro questo, poi, sperimentare, provare, vedere cosa e’ stato fatto in altri paesi nella direzione in particolare della riduzione del danno”.

Ferrero ha ribadito di non avere “elementi di contrarieta’ preconcetta” rispetto all’esperienza della shooting-room: “Bisogna verificare - ha ribadito - chi dice di avere la verita’ in tasca su queste cose, racconta balle”.

Il ministero della Solidarieta’ Sociale - ha quindi confermato - sta lavorando insieme a quello della Salute a un provvedimento che “sterilizzi gli effetti negativi” della legge 49, per “impedire ulteriori arresti di consumatori di spinelli”. Non e’ ancora stato deciso quale formula adottare per questa iniziativa, ma il ministro ha assicurato che sara’ emanata entro l’anno.
orso fumatore
[Non Registrato]
13/06/2006 16:37
 
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«E’ vero, nei Palazzi si sniffa. A cominciare dal vecchio governo»
La cocaina è chic, elitaria La vedo bene nelle classi benestanti, dunque anche tra i parlamentari
ROMA — Vittorio Sgarbi, ha sentito le dichiarazioni del ministro Ferrero? L’uso della cocaina è diffuso anche tra i politici...
«Beh, direi che ha ragione. Che il mondo della politica non sia estraneo è una cosa nota. Però...».
Però?
«Non guardate me».
Niente cocaina lei? Mai un tiro?
«Mai. A me fa schifo la cocaina. Mi fa schifo come tutto quelle sostanze che danno dipendenza. Come il vino o come le sigarette. Ma mi è capitato spesso che insinuassero un mio uso della cocaina».
E come mai?
«Credo che derivi dal fatto che io sono molto agitato. In qualche modo può sembrare che faccia uso di sostanze eccitanti. Ma ormai ho la battuta pronta per respingere le accuse: siccome la cocaina è femmina io dico sempre che se la cocaina mi incontra è lei che si eccita. Ah le femmine...».
Sono quelle la sua droga?
«Sono quelle il mio vizio, il mio piacere. Ma non certo una droga. Mai droghe, mai. Odio davvero tutte le dipendenze».
La cocaina diffusa tra i politici è cosa nota. Lei cosa sa?
«Beh, niente di diverso da quello che sappiamo tutti. Ci fu quell’inchiesta qualche anno fa che coinvolse esponenti del precedente governo. Ma ce ne saranno anche altri».
Perché lo dice?
«Perché la cocaina è una droga chic, elitaria. Ce la vedo bene nelle classi benestanti, dunque anche tra i politici. Chiedetelo ad Ayala».
Giuseppe Ayala? Vuole dire l’ex senatore diessino, ex magistrato? Che c’entra?
«Attenzione: non volevo dire che lui consuma cocaina. Quello io non lo so e non lo posso dire».
E cosa allora?
«È una storia che risale al ’92-’93, quando a me e ad Ayala capitava di frequentare insieme gli stessi salotti della Palermo bene...».
E dunque?
«Lì ne passavano di bustine di cocaina. E c’erano anche persone che sarebbero entrate in politica. Ho ricordato questa vicenda perché è agli atti del Parlamento».
Perché?
«Perché io la tirai fuori per accusare Ayala di chiudere gli occhi davanti alle tante bustine di cocaina e lui voleva invece accusare l’allora ministro Santuz di tangenti soltanto perché lo aveva visto prendere una busta e aveva ipotizzato che ci fossero dentro soldi».
Lei, però, è stato in Parlamento anche in tempi molto più recenti. Mai visto strane bustine? Magari dentro i bagni...
«Non ho mai visto nulla. Non ho idea di chi dentro al Parlamento consumi cocaina. Io non la prendo, quindi neanche me la offrono o la condividono».
Il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero dice che è evidente che i politici consumino cocaina, visto che nelle tabelle della legge sulla droga si tollera un consumo maggiore di cocaina rispetto alla cannabis...
«Non so se questo è stato il motivo che ha spinto a fare simili tabelle. Però lo ripeto: sono convinto che il ministro Ferrero abbia ragione. Che tra i politici si consumi cocaina».
Alessandra Arachi
13 giugno 2006



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dj try.zs
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13/06/2006 20:03
 
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..... è be' , ma è la stessa ipocrisia che cianno i preti ! sempre a dire la droga no , il sesso no , la masturbazione no , i preservativi no , poi ogni tanto li beccano a farsi i bambini !! e la curia li copre !!!!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27813] [SM=g27813] [SM=g27813] [SM=g27813] [SM=g27812] [SM=g27816] [SM=g27815] [SM=g27815] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27813] [SM=g27814] [SM=g27814] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]
spy74
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14/06/2006 04:50
 
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DROGA. VERONESI: «LEGALIZZAZIONE AVREBBE EFFETTI POSITIVI»
DROGA. VERONESI: «LEGALIZZAZIONE AVREBBE EFFETTI POSITIVI»
Fonte: Apcom

“Il proibizionismo non risolve problema tossicodipendenze”

Roma, 13 giugno 2006 - “Liberalizzare le droghe pesanti fa calare il numero dei tossicodipendenti: è il risultato, pubblicato sull’ultimo numero del settimanale scientifico Lancet, di uno studio condotto dall’università di Zurigo”. Lo afferma Umberto Veronesi in una intervista a Grazia. “L’esperimento è iniziato nel 1991, - ricorda Veronesi - quando la Svizzera ha cominciato un programma di somministrazione controllata di eroina. Se dieci anni fa i neoconsumatori erano 850, oggi la cifra è scesa a 150 (circa l’82% in meno). Per gli autori dello studio, il sociologo Carlos Nordt e lo psichiatra Rudolf Stohler, questi dati dimostrano che la politica ‘liberale’ sulla droga della Svizzera non ha provocato la tanta temuta ‘banalizzazione’ del consumo di eroina, cioè il rischio di usarla di più perché era più facile procurarsela”.

Al contrario, la dipendenza da eroina è diventata sempre più un problema medico e ha perso la sua immagine di “atto di ribellione”. “I risultati di questa ricerca - sottolinea l’ex ministro della Salute - non mi meravigliano: già dopo un anno dalla legalizzazione dell’eroina per i tossicodipendenti gravi, all’inizio degli Anni 90, il governo elvetico aveva ottenuto una riduzione del 20% delle morti per overdose”.

“Questo dimostra che la legalizzazione delle droghe ha effetti positivi. Intendiamoci - spiega - io sono contro tutti gli stupefacenti, ma penso che non sia con il proibizionismo che si risolva il problema. Siamo tutti contrari alle droghe, leggere o pesanti, nessuno dice che fanno bene. Ma abbiamo soltanto due scelte davanti a noi: proibire o educare. È possibile proibire? E, soprattutto, possiamo essere certi che la proibizione sia rispettata? Io credo di no”.

Per Veronesi ne consegue quindi che “la proibizione non è un deterrente, al contrario fa aumentare nei giovani il desiderio della trasgressione. Non solo: la proibizione rende costosissime le droghe e spinge chi ne fa uso a compiere atti criminali per procurarsele. E c’è un ultimo argomento a favore della droga di Stato: il proibizionismo è all’origine del mercato nero che alimenta la malavita internazionale e in Italia è la principale fonte di sostentamento per la mafia. Sono convinto - conclude - che se vogliamo combattere davvero la criminalità organizzata bisognerà considerare seriamente l’abolizione del proibizionismo”.
spy74
[Non Registrato]
14/06/2006 04:52
 
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BOLOGNA: DROGA AL “LIVELLO 57”, PER DIFENSORI DISCREPANZA TRA RAPPORTO E SEQUESTRO
BOLOGNA: DROGA AL “LIVELLO 57”, PER DIFENSORI DISCREPANZA TRA RAPPORTO E SEQUESTRO
Fonte: Adnkronos


Bologna, 13 giugno 2006 - Secondo gli avvocati Mario Marcuz ed Elia De Caro c’e’ “una discrepanza” tra quanto dichiarato dai carabinieri del Reparto operativo di Bologna nel rapporto presentato al pm Paolo Giovagnoli che poi ha autorizzato il blitz al centro sociale Livello 57 dello scorso 25 maggio e quanto e’ stato effettivamente trovato. “Nel rapporto si parla di presse per la rottura di cristalli di eroina, di camere blindate, di tutta una serie di rappresentazioni di un’attivita’ di fabbrica di stupefacenti che non hanno trovato conferme nella perquisizione”, ha spiegato l’avvocato Mario Marcuz che insieme al collega ha fatto ricorso al Tribunale del Riesame contro il provvedimento. Dal canto suo il Riesame ha deciso di restituire al Livello 57 i nove computer (cinque erano stati restituiti subito) sequestrati dai carabinieri durante la perquisizione in cui si cercava droga. Dato che il magistrato non ha chiesto la convalida, il sequestro e’ decaduto e per tale ragione il Tribunale, senza entrare nel merito della vicenda, ha ritenuto che mancassero gli elementi fondativi della richiesta di dissequestro presentata dai legali del centro sociale. Dopo il blitz quattro persone erano state denunciate e una, una praticante legale di 32 anni, della provincia di Taranto, incensurata, alla quale erano stati attribuiti 514 grammi di hashish, era stata arrestata e condannata a due anni e otto mesi.
Email Scheda Utente
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27/07/2006 21:02
 
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azz azz azz ....
autoproduzione !?!?

www.nsd.it/content/view/3362/
Email Scheda Utente
Post: 190
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Utente Junior
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27/07/2006 21:05
 
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Re:

Scritto da: Orso Fumatore 27/07/2006 21.02
azz azz azz ....
autoproduzione !?!?

www.nsd.it/content/view/3362/

ke sfiga! [SM=g27812]
Legalize it!@http://spy74.splinder.com
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07/08/2006 15:52
 
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FAVOREVOLE AD ABOLIRE LEGGE GIOVANARDI-FINI
DROGA: MANCONI, PROPOSTA TURCO TOTALMENTE CONDIVISIBILE
Fonte: Ansa

SOTTOSEGRETARIO FAVOREVOLE AD ABOLIRE LEGGE GIOVANARDI-FINI

ROMA, 6 agosto 2006 - ''E' totalmente condivisibile quello che dice il ministro Livia Turco sulla necessita' di affrontare alle radici la legge Giovanardi-Fini sulle droghe. Su questo argomento ci sono stati gia' contatti tra il ministero della Sanita', quello della Giustizia e quello della Solidarieta' sociale. La mia valutazione politica personale e' che quelle norme vadano abrogate''. Cosi' il sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi, con delega all'amministrazione penitenziaria, ha commentato la posizione espressa dal ministro Turco, in una intervista a 'Repubblica', sulla necessita' di superare la normativa che ha inasprito le sanzioni per chi viene trovato in possesso di stupefacenti, pesanti e leggeri. ''Analizzando le cause meno congiunturali dell'affollamento del sistema penitenziario - spiega Manconi all'Ansa - balzano agli occhi tre normative che piu' di altre hanno capacita' di produrre ingressi in carcere non motivati dall'allarme sociale o da reati particolarmente gravi: la ex Cirielli, la Bossi-Fini e la Giovanardi-Fini''. Con riferimento alle 5.515 persone entrate in cella per effetto della nuova legge, la meta' delle quali - come ha detto la Turco - e' stata scarcerata dopo 11 giorni, Manconi sottolinea che si tratta di dati che ''rivelano un fenomeno irrazionale, perche' una permanenza in carcere attorno alle due settimane non ha alcuna funzione di risocializzazione, o di disintossicazione per chi potrebbe averne bisogno. Viene infatti interrotta dal controllo della magistratura''. In pratica - conclude Manconi - ''produce solo sovraffollamento e provoca ai soggetti un impatto brutale con il sistema delle sanzioni''.
orso fumatore
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08/08/2006 14:44
 
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il ritorno dell'erba proibita ...



Nonantola: il ritorno della canapa, prove di sfalcio e imballatura




Ritorna la coltivazione della canapa? C’è chi ci prova. E intanto oggi a Nonantola si terrà una dimostrazione di sfalcio e imballatura della canapa. L’iniziativa è promossa dall’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Modena e dal Comune di Nonantola in collaborazione con il Comune di Castelfranco Emilia e l’istituto agrario Lazzaro Spallanzani. Partecipano anche le associazioni agricole, il collegio dei periti agrari e l’ordine degli agronomi.



La prova si terrà alle ore 10 all’azienda agricola Cavriani in via Ferrarona n. 24 a Nonantola. Porteranno il loro saluto Graziano Poggioli, assessore provinciale all’Agricoltura e Pier Paolo Borsari, sindaco di Nonantola.

L’eventuale ripresa della coltivazione della canapa si colloca all’interno di un progetto che riguarda le prospettive possibili per le produzioni agricole energetiche. Ciò avviene anche grazie all’iniziativa di alcuni esperti e alla disponibilità fornita da alcune aziende agricole che hanno pensato di iniziare la coltivazione della canapa a fini energetici e industriali. La canapa, infatti, dalle numerose verifiche tecniche ed economiche svolte è parsa la più adatta per tale tipo di coltivazione. Si tratta di una coltura storicamente presente nel modenese e di cui si conserva ancora memoria. Inoltre può essere inserita nella normale rotazione agraria, non necessita di irrigazione, richiede apporti limitati di concimi e non occorrono attrezzature particolari per le lavorazioni in quanto si possono utilizzare quelle normalmente presenti in azienda o in dotazione ai contoterzisti.

Il prodotto ottenuto si presta ad un duplice utilizzo: fibra industriale e biomassa per la combustione. Il progetto sarebbe quello di realizzare una filiera produttiva locale che parta dalla coltivazione per passare alla prima trasformazione e successiva commercializzazione consortile del prodotto.

"Importante – spiegano i tecnici – è raggiungere una dimensione che possa rendere economicamente compatibili e territorialmente sostenibili gli investimenti necessari a garantire un redito al produttore agricolo". Finora le aziende che hanno aderito al progetto di coltivazione sperimentale sono quattro di cui due a Modena una a Bomporto e quello sede delle prove a Nonantola.



spy74
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08/08/2006 18:53
 
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bella!... [SM=g27811] .... [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]
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08/08/2006 20:18
 
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santana - Promises of fisherman anno 1974
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spy74
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09/08/2006 02:01
 
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ketamina contro depressione!?!



Il National Intitute of Mental Health (USA) ha sperimentato la ketamina
come antidepressivo su soggetti farmacoresistenti, con risultati
incoraggianti: nel 71% dei casi il miglioramento è stato istantaneo (2
ore dopo la somministrazione della prima dose) mentre nel 29% il
miglioramento è insorto nella giornata.

Questi risultati potrebbero aprire le porte ad una radicale revisione
delle teorie neurologiche sulle basi organiche della depressione,
portando all'attenzione dei ricercatori bersagli neurali precedentemente
ignorati o sottostimati; oltre naturalmente a stimolare l'immissione sul
mercato di nuova mercanzia che non bisticci coi (redditizi) brevetti
degli SSRI-SNRI e consimili dell'ultimo ventennio.


www.repubblica.it/2006/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/fa...

spy74
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09/08/2006 02:12
 
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ketamina
ROMA - La sostanza è già nota, con i suoi pregi e i suoi molti difetti, ora i ricercatori americani del National Institute of Mental Health la sperimentano come rimedio rapido contro le forme più gravi di depressione. La ketamina fu scoperta nel 1962 e da allora utilizzata come anestetico, soprattutto dai veterinari. A dosaggi inferiori a quelli necessari per l'anestesia produce effetti psichedelici, che inducono una sensazione di dissociazione tra mente e corpo e, almeno secondo gli scienziati dell'istituto americano, è in grado di alleviare in meno di due ore i sintomi della depressione.

La ricerca americana, riportata sugli Archives of general Psychiatry, è stata condotta su 18 pazienti, affetti da depressione resistente ai trattamenti e sottoposti in precedenza a sei diverse terapie che non avevano dato risultati. Dopo aver assunto una singola dose di ketamina, il 71 per cento dei pazienti ha manifestato miglioramenti apprezzabili dopo appena due ore e il 29 per cento addirittura l'azzeramento dei sintomi entro un giorno dall'iniezione. Nel 35 per cento dei casi i benefici del trattamento si sono osservati anche nei sette giorni successivi all'assunzione della ketamina, mentre coloro ai quali era stato somministrato un placebo non hanno avuto alcun miglioramento.

Ad entusiasmare i ricercatori è la velocità di azione della ketamina, poiché gli antidepressivi classici hanno bisogno in media di un periodo da quattro a sei settimane di trattamento perché si possano apprezzare dei risultati. "Le implicazioni che derivano dal riuscire a trattare più rapidamente la depressione maggiore sarebbero enormi" ha commentato il direttore del National Institute of Mental Health, Elias Zerhouni. "Questi risultati dimostrano l'importanza di sviluppare nuove classi di anti-depressivi, che non siano semplicemente variazioni dei farmaci già esistenti".

Lo studio americano è tuttavia solo in fase preliminare e difficilmente la ketamina potrebbe diventare un antidepressivo di uso comune. La ketamina è classificata infatti tra le sostanze stupefacenti, produce immediata euforia, ma poiché rende insensibili al dolore spesso chi ne abusa rischia di ferirsi senza rendersene conto.

(7 agosto 2006) Torna su
spy74
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19/08/2006 11:55
 
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DROGA/ COLTIVAVA CANNABIS IN CASA, ARRESTATO MEDICO NEL CATANESE
DROGA/ COLTIVAVA CANNABIS IN CASA, ARRESTATO MEDICO NEL CATANESE
Fonte: Apcom

Sequestrate 10 piantine, e vari grammi di hashish e marijuana

Messina, 12 agosto 2006 - Coltivava cannabis in casa. Un medico incensurato, di 54 anni, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Acireale (Catania) per detenzione di sostanze stupefacenti. I carabinieri, nel cortile dell'abitazione del professionista hanno trovato e sequestrato 11 piantine di cannabis indica, tre grammi di hashish e 10 di marijuana. [SM=g27826] [SM=g27812] [SM=g27834]
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