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Ultimo Aggiornamento: 13/09/2006 13:27
spy74
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06/05/2006 13:50
 
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«NO ALLA PARATA RAVE» COFFERATI, NUOVA BUFERA

Tratto dal "Corriere della sera" del 05/05/2006, p.22

Chiesto l’intervento del prefetto. An: così se ne lava le mani

Claudia Voltattorni

Non c’è pace a Bologna tra il sindaco Cofferati, i suoi alleati di Rifondazione, i suoi concittadini più giovani. Stavolta il motivo dello scontro si chiama «Street Rave Parade», corteo antiproibizionista che da nove anni anima la città con sfilate di carri musicali e incontri a tema. Dovrebbe tenersi il primo luglio, partire da piazza Maggiore e arrivare al Parco Nord. Ma Sergio Cofferati non lo vuole: «Chiederò al prefetto e al questore di non autorizzare una manifestazione itinerante». Motivo: «Cortei come quelli degli anni passati hanno prodotto non solo disagi, ma anche seri danni alla città». I promotori della Parade, il centro sociale bolognese Livello 57, non la prendono bene: «Ogni anno Cofferati prova a bloccarci - dice il presidente Rosario Picciolo -, ma la nostra è una manifestazione gioiosa cui partecipano 150mila persone, non ci sono mai stati problemi, tanto che il questore e il prefetto fin dall’inizio l’hanno organizzata con noi e Guazzaloca non l’ha mai vietata...». In mezzo c’è Rifondazione con il segretario cittadino Tiziano Loreti e l’indipendente Valerio Monteventi a fare da mediatori. «È sbagliato evitare il confronto a prescindere - spiega Loreti -, piuttosto cerchiamo una soluzione con il buonsenso di tutti, di chi organizza e di chi controlla». E Monteventi: «Cofferati può dire no alla Parade, ma solo la questura può vietarla». In quel caso, dice Picciolo, «noi organizzatori ci ritireremmo, ma so che la gente verrebbe comunque».
In consiglio comunale se ne parlerà lunedì prossimo e già si preannuncia l’ennesimo scontro nella maggioranza di centrosinistra con un ordine del giorno di Ds e Margherita pronti ad appoggiare il sindaco. «Noi di Rifondazione - dice però Loreti - speriamo di trovare una "quadra" con tutta la coalizione senza spaccature e tenendo conto delle esigenze di tutti i cittadini». E il consigliere di An Galeazzo Bignami accusa il sindaco: «È vergognoso che si lavi le mani della questione scaricando ogni responsabilità su Prefetto e Questore». Nonostante tra i centri sociali e Cofferati la battaglia sia da tempo aperta, i promotori della Parade hanno proposto di accorciare di 4 chilometri il percorso e di ridurre da 32 a 10 i camion del corteo, «per evitare qualsiasi problema, perché la gente stia bene». Il sindaco non ci sta. Ricorda il morto che ci fu nel 2003 e insiste: «La disponibilità del Comune è quella di attrezzare un’area per un’iniziativa stanziale». E se i carri sfileranno, «se la vedranno con prefetto e questore, l’amministrazione comunale si rivarrà sugli organizzatori per i danni alla città».
spy74
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08/05/2006 20:54
 
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IN CENTRO LA MARCIA DEGLI ANTIPROIBIZIONISTI
IN CENTRO LA MARCIA DEGLI ANTIPROIBIZIONISTI

Tratto dal "Corriere della sera" (ed. Roma) del 07/05/2006, p.1

In migliaia hanno partecipato, fra musica e balli, alla «Million marijuana march»


di Maria Rosaria Spadaccino

A Roma si marcia «fumando» per il sesto anno. Nel mondo si è già sfilato per nove volte. «Una scelta di massa non si può arrestare», declama lo striscione d’apertura. Inequivocabile. Ieri nella Capitale, e in altre città del mondo, in migliaia hanno celebrato la «Million marijuana march», la manifestazione che chiede «ovunque, nello stesso giorno, la fine della persecuzione per i consumatori di cannabis». Il corteo romano è partito alle 17 da piazza della Repubblica, centinaia di bandiere Arcobaleno con al centro il disegno della foglia di marijuana hanno sfilato, sventolate tra grossi spinelli di cartone e tanti palloncini verdi. Un corteo colorato e aromatico, che ondeggiava tra musica techno, reggae, ed elettronica. Dance-hall guidate dai sound system montati sui camion. Moltissimi partecipanti hanno manifestato in bici, sul cestino legata la bandiera dell’antiproibizionismo.
I giovani «consumatori» danzanti hanno ballato e camminato per tutto il pomeriggio, hanno percorso il centro storico fino a piazza della Bocca della Verità. «Questa manifestazione chiede l’accesso immediato all’uso di terapeutico della cannabis - ha spiegato Alessandro, il coordinatore per l’Italia -. Inoltre nel caso specifico italiano chiediamo anche l’immediata cancellazione della legge Fini-Giovanardi e il superamento della legge 309, che criminalizza la coltivazione, entro il 2006. Bisogna poter tornare a scrivere dal basso una condivisa e partecipata legge sulla droga. Vogliamo che il governo Prodi promuova una conferenza governativa della droga per questo».
jackdj
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08/05/2006 21:13
 
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[SM=g27836] [SM=g27836] i sud sono i sud!!!!!grandi, w la loro musica e le loro dance hall ke nella loro dimora (salento) fanno spesso e volentieri!!
so trp grandi... [SM=g27836] [SM=g27836]
dj try.zs
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08/05/2006 22:34
 
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......quello che mi irrita è che molti TG non hanno dato la notizia o l'hanno data in maniera totalmente superficiale e secondaria ............ ah, ovviamente FANCULO COFFERATI E LA FINTA SINISTRA !! [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823]
Apollodj
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12/05/2006 23:19
 
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Il Piemonte e' la sesta Regione a fare ricorso alla Corte Costituzionale x la legge Fini-Giovanardi


Dopo la Toscana, l'Emilia, la Liguria, il Lazio e l'Umbria, anche il Piemonte ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze.
Oggetto del ricorso, in primo luogo, il fatto che le n uove disposizioni non siano mai state sottoposte all'esame della Conferenza Stato-regioni per il parere di competenza.
Tra gli altri punti contestati, la questione della parita' tra strutture pubbliche e private. Una scelta legislativa che secondo il ricorso 'comporta una palese violazione dell'autonomia di spesa delle regioni che si vedono da un lato comprimere l'attivita' normativa e di programmazione delel attivita' di prevenzione, cura e riabilitazione delle tossicodipendneze e dall'altra vengono chiamate ad accollarsi le spese di prestazioni che vengono decise dalle strutture private senza alcun filtro da parte delle Asl'.


The Fight will go on and we will OVERGROW the World [SM=g27830] RESPECT!

jackdj
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13/05/2006 01:24
 
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devo scrivere una lettera al signor Vendola x dirsi d sbrigarsi!!!!!!

ne ciamu a ballare, annanzi a mare.....
spy74
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13/05/2006 01:29
 
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...io konodsko mafiosi purtroppo e v son legati kissà xkè a forza italuia ne alleanza nazionale...kissà xkè.....poi noi siam i tossicci deficenti mavaffankulo porkodddddio...
orso fumatore
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13/05/2006 10:58
 
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ASSUNTORI IN GENERALE LEGGETE QUA !

Fino al 5% dei lavoratori si droga e le aziende e i manager non affrontano il problema.

Le droghe illecite sono consumate da una minoranza di lavoratori, tra l'1% e il 5% del totale.

Tratto da iriospark.splinder.com/

Nel mondo del lavoro cresce il consumo delle droghe lecite e illecite. L'alcol, il tabacco, gli psicotropi così come la cocaina, l'ecstasi, lo spinello possono servire per socializzare, per distendersi, per reggere alla competizione, per essere più produttivi. Riguardano tutte le categorie professionali e tutte le classi di età.

Le droghe illecite sono consumate da una minoranza di lavoratori, tra l'1% e il 5% del totale.

La droga non è più una finalità, ma un mezzo. I consumatori cercano di aumentare il controllo sui diversi aspetti della vita e del lavoro e di massimizzare il piacere.

Il consumo di droga serve da valvola di sfogo, è un'attrazione per uno stile di vita trasgressivo, fuori regola. Ma può essere anche un mezzo d'integrazione.

Lo sostiene Astrid Fontaine, etnologa del Laboratoire de recherches en sciences humaines, nel suo libro 'Double vie. Les drogues et le travail', Les Empêcheurs de penser en rond, Paris, 2006, in cui mostra attraverso dieci ritratti le caratteristiche comuni dei consumatori di droghe inseriti nel mondo del lavoro.

Il libro è il frutto di una ricerca durata quattro anni, realizzata per l'Observatoire français des drogues et toximanie. Mostra che il mondo del lavoro non è impermeabile al problema della droga, ma che essa non significa automaticamente emarginazione e deriva sociale.

I drogati 'integrati' si considerano dei 'cittadini rispettabili'. Sono molto preoccupati della loro immagine e controllano accuratamente il loro consumo. Non sono rintracciati nè dai sistemi sanitari, nè dagli apparati repressivi. Non hanno rilevanza statistica.

La maggior parte di essi si sforzano di tenere distinta vita lavorativa e privata. Quando sgarrano lo fanno per vincere la fatica 'per aumentare le loro capacità intellettuali a fini di lavoro'.

Un uso regolare di questa 'stampella chimica' paradossalmente serve per mantenere un'apparente normalità. Contribuisce a non ridurre l'attività, a conservare la propria identità lavorativa, a rimanere in rapporto con l'ambiente, la rete, la cultura d'appartenenza.

Serve per essere 'veramente in forma', perchè dà 'la forza' di alzarsi al mattino.

I drogati sanno che la perdita del controllo sull'uso dell'alcol, della cocaina è possibile, che l'equilibrio tra vita lavorativa, privata e droga è temporaneo. Spesso sono anche consapevoli degli effetti devastanti delle loro abitudini. Giustificano il loro comportamento con la necessità di prodotti contro l'appetito, la depressione, per provocare il sonno.

Anche quando confessano la loro tossicodipendenza, uomini e donne lo fanno in modo di non mettere in pericolo il proprio status.

Uno degli intervistati, un eroinomane cinquantenne, non si è fatto mai riprendere dai suoi capi... salvo quando ha tentato di smettere con la droga.

Quello dei lavoratori drogati è un problema ancora sconosciuto, che medici del lavoro e manager non sanno gestire.

Il libro di Fontaine vuole favorire la diffusione della conoscenza su questo grave fenomeno del mondo del lavoro per non rimanere prigionieri dei pregiudizi e delle infernali alternative politiche di repressione o abbandono dei drogati.
dj try.zs
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13/05/2006 15:03
 
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............la parola " drogato " la trovo piuttosto offensiva , quasi quanto la parola ....... MANAGER !!!.................................... [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] ........... PS . Mi son fatto un girettto breve-breve in quel cazzo di sito di manager : COME CAMPARE SULLA PELLE DEGLI ALTRI ! .................................................................................................... [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823]
spy74
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16/05/2006 04:18
 
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NON SI PUÒ ESSERE ARRESTATI PER UNO SPINELLO? È VERO, NE BASTA MEZZO!
NON SI PUÒ ESSERE ARRESTATI PER UNO SPINELLO? È VERO, NE BASTA MEZZO!
Comunicato stampa diramato alle ore 15:08 del 15 maggio 2006.


Dichiarazione di Marco Contini, Segretario dell’Associazione Politica Antiproibizionisti.it

ROMA, 15 maggio 2006 – Da alcuni giorni, in particolare dall’entrata in vigore del decreto ministeriale contentente le cosiddette tabelle, denunciamo l’intensificarsi di episodi che hanno come protagonisti giovani consumatori, arrestati perché trovati in possesso di minime quantità di derivati della cannabis.

Il più recente e, al tempo stesso, quello che più di tutti rende evidente quanto, nella sua applicazione quotidiana, questa legge possa rivelarsi perversa, si è verificato in provincia di Catanzaro dove due ragazzi, di 19 e 21 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di uno spinello di circa un grammo di hashish.

Il rischio è che, mentre l’attenzione della classe politica e dell’opinione pubblica è distratta dalle articolate vicende che vanno dagli appuntamenti istituzionali agli scandali calcistici, centinaia di cittadini restino intrappolati tra le maglie di una giustizia che difficilmente si riesce a percepire come tale, vedendo la propria vita distrutta dall’oggi al domani.

Ribadiamo l’assoluta urgenza di porre un freno alle sciagurate conseguenze derivanti dall’attuale normativa in materia di stupefacenti e, contestualmente, auspichiamo che gli organi di informazione sappiano dare la giusta visibilità a episodi come quello in questione, che sono tutt’altro che marginali e isolati.

Da parte nostra, continueremo a seguire con attenzione l’evolversi della situazione e faremo di tutto, con i mezzi a nostra disposizione, per dare delle risposte concrete a chi ne ha bisogno.

A partire dal giorno del suo insediamento, rammenteremo al nuovo esecutivo ogni ora, ogni minuto e ogni secondo trascorsi nell’esercizio della normativa in vigore e, a chi malauguratamente fosse già incappato in situazioni kafkiane come quella verificatasi quest’oggi, tenteremo di dare un supporto attraverso l’istituzione di un nuovo servizio di consulenza e assistenza legale di imminente attivazione.|com
spy74
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16/05/2006 04:19
 
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DROGA: REGIONE PIEMONTE RICORRE A CONSULTA PER LEGGE FINI
DROGA: REGIONE PIEMONTE RICORRE A CONSULTA PER LEGGE FINI
Fonte: Adnkronos

È la sesta Regione a impugnare il provvedimento davanti alla Corte Costituzionale

Torino, 12 maggio 2006 - Dopo la Toscana, l’Emilia, la Liguria, il Lazio e l’Umbria, anche il Piemonte ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge Fini sulle tossicodipendenze.

Oggetto del ricorso, in primo luogo, il fatto che le n uove disposizioni non siano mai state sottoposte all’esame della Conferenza Stato-regioni per il parere di competenza.

Tra gli altri punti contestati, la questione della parita’ tra strutture pubbliche e private. Una scelta legoslativa che secondo il ricorso “comporta una palese violazione dell’autonomia di spesa delle regioni che si vedono da un lato comprimere l’attivita’ normativa e di programmazione delel attivita’ di prevenzione, cura e riabilitazione delle tossicodipendneze e dall’altra vengono chiamate ad accollarsi le spese di prestazioni che vengono decise dalle strutture private senza alcun filtro da parte delle Asl”.
spy74
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16/05/2006 04:20
 
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NON BASTA L'ABROGAZIONE DELLA RIFORMA FINI-GIOVANARDI
DROGA: PORETTI (RNP), NON BASTA L'ABROGAZIONE DELLA RIFORMA FINI-GIOVANARDI
Fonte: AGE

ROMA, 15 Maggio 2006 - "Durante la fase di elaborazione della riforma della legge antidroga eravamo in molti a paventare il rischio che un ragazzo con qualche spinello in tasca sarebbe finito in carcere. Oggi il rischio è divenuto realtà: bastano 3 grammi e due ragazzi di vent'anni finiscono in carcere mentre su di loro pende un processo per direttissima con cui rischiano da 6 a 20 anni di carcere e una sanzione amministrativa da 26 a 260 mila euro grazie all'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti". Sono le parole di Donatella Poretti, deputata Rosa nel Pugno, che aggiunge: "Si può prevedere che venga applicata una pena minore come prevista dalla legge per fatti di lieve entità (art. 73 comma 5) e i due rischiano "solo" da 1 a 6 anni e una sanzione amministrativa da 3 mila a 26 mila euro. Ma ricordiamo che prima della riforma i due ragazzi avrebbero comunque rischiato da 6 mesi a 4 anni e una sanzione da mille a 10 mila euro". "Se a questo si aggiungono le spese processuali, la durata del processo e tutto il contorno - continua la Poretti - si potrebbe dire più semplicemente che per "spacciare" pochi grammi di hashish la pena cui si va incontro è quella di avere rovinata la vita, essere ospiti delle patrie galere e imparare a conoscere il mondo della criminalità. La differenza con la legge di prima sta tutta nella durata della pena da scontare, che è rilevante, ma il problema in linea di principio resta intatto. Siamo sicuri che l'impostazione di mera proibizione sia la soluzione per un comportamento così diffuso come quello del consumo di hashish, e della conseguente vendita? Se dopo decenni di applicazione di leggi proibizioniste il fenomeno non diminuisce, ma cresce e si modifica nelle sostanze e nelle abitudini, è saggio e ragionevole insistere a percorrere la stessa strada?". "Se si rispondesse sinceramente a questa domanda - conclude - forse potremmo iniziare a pensare a soluzioni diverse, una per tutte la regolamentazione e legalizzazione".
spy74
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16/05/2006 04:21
 
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minkia nn avevo visto il tuo post apollo...shiauuuuu [SM=g27822] [SM=g27824] [SM=g27823] [SM=g27830]
jon-jon
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16/05/2006 14:20
 
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jackdj
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16/05/2006 14:45
 
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simu misi propriu fiacchi compà!!!!! e ce ha fare....
dj try.zs
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16/05/2006 18:15
 
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.............i tipi calabresi sarebbero stati arrestati comunque , anche con la vecchia legge ......................................... e comunque la sinistra non ha molto tempo per occuparsi di queste cose, è troppo impegnata a spartirsi le poltrone .......... [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] ......... e a litigare, naturalmente.......................... [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27824] [SM=g27822] [SM=g27821] [SM=g27830]
orso fumatore
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20/05/2006 22:18
 
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DROGA: ALLEGRINI(AN), NO A COLTIVAZIONE DOMESTICA DI CANNABIS
Fonte: Ansa

LA SENATRICE CONTRO PROPOSTA CONSIGLIERE REGIONALE

ROMA, 20 maggio 2006 - “Ho appreso, con grande stupore, della proposta di legge che un consigliere regionale del Lazio, di Rifondazione Comunista, ha annunciato di voler presentare: si tratta di consentire la coltivazione domestica di cannabis, ad uso personale e terapeutico”. Lo afferma la senatrice di An, Laura Allegrini. “Il governo, di sinistra - aggiunge - ha gia’ annunciato che intende modificare la Legge Fini sulla droga; una grande conquista del nostro governo, quella di abolire la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere. Ora la Regione Lazio vuole, addirittura, scavalcare e precedere il Governo Prodi e un consigliere della sinistra annuncia di voler legittimare, con una legge, la coltivazione domestica di cannabis. E’ assolutamente pericoloso pensare a una simile ipotesi, ed e’ evidente quanto labile possa essere il confine tra scopo terapeutico e un diverso uso. Stravagante poi che, tra le tante erbe medicinali terapeutiche si pensi proprio alla cannabis”. “Qualcuno - dice la senatrice - sta sicuramente cercando di azzerare il rigore dell’impostazione della Regione e del Governo di centro-destra su questi temi. Mi auguro che chi ha annunciato cio’ non immagini realmente di poter arrivare fino in fondo. Spero, altrimenti, che sia la maggioranza di Marrazzo ad evitare questa deriva. Di sicuro Alleanza Nazionale si mobilitera’, ad ogni livello istituzionale, per impedire - copnclude Allegrini - che si realizzi il perverso disegno della sinistra, sulla liberalizzazione della droga”.


che augurare a questa simpatica signora ? se non un paio di pargoletti dipendenti da ero e coca !??!!
rimpiangerà sicuramente di aver contrastato la coltivazione !!!!! [SM=g27830] [SM=g27822]
dj try.zs
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20/05/2006 23:51
 
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.........certe volte sono molto critico verso la sinistra , ma questi della destra sono proprio dei psicotici , paranoici fuori dal mondo!!!!....................................................... [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] ........ AMA E FAI CIO CHE VUOI ( sant'agostino , uno dei pochi cattolici degni di rispetto )............ [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823]
spy74
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21/05/2006 23:41
 
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«LEGGE SULLA DROGA DA ABROGARE. DEPENALIZZEREMO IL CONSUMO»
«LEGGE SULLA DROGA DA ABROGARE. DEPENALIZZEREMO IL CONSUMO»
Tratto dal "Messaggero" del 19/05/2006, p.9

di ANNA MARIA SERSALE

ROMA – Paolo Ferrero, 45 anni, due figli, piemontese, è il primo ministro di Rifondazione comunista al governo. Per alcuni la sua biografia è quella di un “eretico”: di religione valdese, comunista, non di estrazione Pci, ma cresciuto nella segreteria di Democrazia proletaria, obiettore di coscienza, ha fatto il servizio civile. La politica l’ha conosciuta in fabbrica, operaio della Fiat a Villar Perosa, cassintegrato, poi delegato sindacale Fiom. Aderisce a Rifondazione fin dalla nascita del partito, pochi anni dopo, nel ’95, entra nella segreteria nazionale.

Ferrero, lei è una faccia nuova nella politica nazionale, è a capo di un dicastero delicato, quello del Welfare. Nella sua agenda quali saranno le priorità?
«Ho in mente tre problemi, ma troverei difficoltà a determinare una gerarchia tra questi: droga, immigrazione e anziani, sono le tre direttrici su cui cominciare a lavorare».

Parliamo prima di droga, tema attualissimo per l’approvazione recente della nuova legge. Che cosa farà?
«La prima cosa sarà quella di abrogare la legge Fini-Giovanardi prima che faccia altri danni. Contemporaneamente va ripristinata la distinzione tra droghe leggere e pesanti. Con la situazione attuale, confusa e pericolosa, i ragazzi arrivano alla cocaina senza neppure sapere che cosa fanno».

Pensa anche alla depenalizzazione?
«Certo, depenalizzazione del consumo. Ci dovrà essere una secca differenza tra consumo e spaccio. La massima repressione dovrà riguardare lo spaccio, soprattutto delle droghe pesanti».

La depenalizzazione può preludere anche alla legalizzazione delle droghe leggere?
«La direzione di marcia potrebbe essere verso questa direzione, ma se ne dovrà discutere con tutti. La cosa importante ora è abrogare la Fini-Giovanardi, perché non accada che per un pugno di spinelli qualcuno, come è accaduto già, finisca in galera».

Quali saranno le strategie di lotta alla droga?
«I tasti da muovere sono tanti: l’inclusione sociale, le politiche per i giovani, evitare la dispersione scolastica, dare un lavoro decente e certezze per il futuro. E, soprattutto, smetterla di combattere la droga cavalcando le paure della gente. La repressione non può che essere l’ultima istanza».

In Italia ci sono migliaia di immigrati clandestini, quali idee ha?
«Anche della Bossi-Fini do un giudizio negativo. Di fatto è impossibile entrare legalmente nel nostro Paese. Ci sono migliaia di stranieri, badanti, operai edili, gente che ha un posto di lavoro e contribuisce alla ricchezza dell’Italia, ma non hanno il permesso di soggiorno».

Come pensa di risolvere?
«Chi ha un posto di lavoro dovrebbe avere un permesso di soggiorno, il sistema delle quote è largamente insufficiente, non risponde alle richieste del mercato produttivo. Quanto al programma dell’Unione, abbiamo scritto che agli stranieri andrebbe dato un anno di permesso per la ricerca del lavoro, se lo trovano si possono regolarizzare. L’altra cosa è il superamento dei Cpt, i Centri di permanenza, che sono diventati dei lager».

Gli anziani, tema delicatissimo. Sono soli e non hanno servizi. Ora si avvicina l’estate, tanti sono morti con il grande caldo. Quali interventi pensa di attivare?
«Attiverò subito un progetto. C’è una nuova idea di Stato sociale da costruire, dalle residenze protette alle case di riposo secondo nuovi modelli. Il cambio di mentalità deve riguardare anche l’incontro tra generazioni, ci può essere il conflitto, ma non la separatezza, l’indifferenza».
dj try.zs
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22/05/2006 00:06
 
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