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Ultimo Aggiornamento: 13/09/2006 13:27
spy74
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22/02/2006 18:51
 
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...cifre sulla war on drugs
La guerra alla droga è diventata dispendiosa, con qualcosa come 50 miliardi di dollari in spese dirette da parte di tutti i livelli di governo e molto maggiori costi indiretti, quali l'espansione del sistema carcerario per accogliere mezzo milione di trasgressori della legge sulla droga e il carico gravante sul sistema giudiziario. I diritti civili vengono talvolta violati. Una spesa in rapido aumento è quella causata dagli sforzi per impedire l'ingresso di droghe illegali negli Stati Uniti, stimata in 1,4 miliardi di dollari in quest'anno fiscale, il 41% in più rispetto a due anni fa.

Ciò riflette la tendenza del governo a versare sempre più denaro in un programma che non funziona. Non solo i vari sforzi non hanno fermato il flusso, ma hanno iniziato a creare degli attriti con paesi che gli Stati Uniti preferirebbero avere amici.

Come ha scritto Mary O'Grady del WSJ, si potrebbe ben sostenere che i tentativi, sponsorizzati dagli Stati Uniti, di eradicare le coltivazioni di coca in America Latina, stanno convertendo i contadini latini alla causa anti-americana della Cuba di Fidel Castro e del Venezuela di Hugo Chavez. Il loro amico Evo Morales era stato appena eletto presidente della Bolivia grazie al seguito di contadini che si era guadagnato opponendosi al programma di eradicazione delle piantagioni di coca appoggiato dagli Stati Uniti. Il grande business della cocaina in Colombia continua a prosperare nonostante gli sforzi combattivi degli Stati Uniti, in sostegno, tra gli altri, della guerriglia di sinistra.

Più seriamente, il Messico è stato destabilizzato dalle bande preoccupate dell'accesso al redditizio mercato statunitense. Un'ondata di omicidi di pubblici ufficiali e giornalisti in luoghi come Nuevo Laredo e Acapulco riporta alla mente le ondate di crimine nell'era della proibizionismo degli anni '30 nella Chicago di Al Capone e nella Detroit della Purple Gang. In Afghanistan al Qaeda e i Talebani fanno proseliti tra i coltivatori di oppio della regione con l'argomento che gli Stati Uniti sono loro nemici. Il che ha il pregio di essere vero.

Milton Friedman vide il problema. Più le autorità tagliano le forniture di marijuana, cocaina ed eroina che arrivano nel ricco mercato statunitense, più cresce il prezzo al dettaglio di queste sostanze, rendendo il commercio immensamente vantaggioso - e per di più, naturalmente, esentasse.

Nel 1933 gli Stati Uniti finalmente posero fine a 13 anni di proibizionismo sull'alcol, una droga per molti versi più tossica e dannosa per la salute della marijuana. Quello sforzo di modificare il comportamento umano lasciò un'eredità di corruzione, criminalità e morti e cecità causate dal bere pessimi alcolici. Il consumo di alcol in America crebbe in seguito alla revoca, ma nessuna persona seria oggi sostiene la riproposizione dell'esperimento fatto sull'alcol. Però si cerca ancora di mettere in pratica il proibizionismo, con grandi spese, per la limitata porzione di popolazione - forse un pò meno del 5% - che usa abitualmente le droghe bandite.

Le droghe che provocano l'alterazione dello stato mentale naturalmente portano dei problemi. Il loro uso contribuisce ai crimini, agli incidenti automobilistici, all'emarginazione di forza-lavoro e alla disgregazione delle famiglie. Ma il più diffuso responsabile di questi problemi sociali non sono le sostanze illegali. E' l'alcol. La società vi fa fronte punendo il cattivo comportamento degli ubriachi, offrendo programmi di riabilitazione e mettendo in guardia i giovani sui rischi. La maggior parte degli americani beve con moderazione, comunque, senza creare problemi né a sé né alla società.

L'educazione può essere un antidoto per l'abuso. Quando fu finalmente provato che le sigarette costituiscono un rischio per la salute, il fumo tra i giovani diminuì e molti cominciarono a dare lezioni ai propri genitori su quella brutta abitudine. Arrivò l'LSD e se ne andò quando i suoi pericoli divennero evidenti. La capacità dell'eroina di creare dipendenza e debilitazione è abbastanza nota da circoscrivere il suo uso a una popolazione limitata. Programmi privati di educazione sul rischio insito nell'abuso di droghe si sono diffusi in tutto il paese con buoni risultati.

Alcuni medici sostengono che l'uso di alcune droghe sia troppo limitato. La marijuana può aiutare a controllare la nausea che segue la chemioterapia, dare sollievo nei dolori causati dalla sclerosi multipla e aiutare i pazienti il cui appetito è stato ridotto a una soglia limite dall'AIDS. La morfina, si dice, è usata troppo di rado per alleviare il terribile dolore dei malati terminali di cancro. Si afferma che l'uso d'erba e cocaina da parte dei giovani del centro città costituisca una medicina auto-prescritta per la depressione e la disperazione che accompagna le loro esistenze. I medici prescrivono il Prozac per i medesimi problemi della classe media.

Qual è, dunque, l'alternativa? C'è un esercito di impiegati governativi che vive delle leggi sulla droga e ha un interesse piuttosto incoerente nel sostenere da una parte che le leggi sulla droga funzionano e dall'altra che serve più denaro. La sfida è stata lanciata: sei a favore della legalizzazione? Di fatto la maggior parte delle droghe sono legali, inclusi l'alcol, il tabacco, il caffè e la vasta gamma di droghe moderne e salvavita amministrate dai medici. Ad essere precisi dunque, la questione dovrebbe essere: sei a favore della legalizzazione e depenalizzazione della vendita e del consumo della marijuana, della cocaina, dell'eroina e delle metanfetamine?

Una grande percentuale di americani risponderebbe probabilmente di no, soprattutto perché si tratta di persone rispettose della legge, che conservano degli alti standard morali ed etici e non vogliono arrendersi a una minoranza che viola la legge, si tratti dei ghetti di Washington D.C. o dei saloni di Beverly Hills. La paura di arrecare un danno alla struttura della società è legittima. Ma la domanda da porsi è un'altra: quella struttura sta - ora - subendo un danno?


Author: George Melloan
Pubdate: Tue, 21 Feb 2006
Source: Wall Street Journal (US)
Column: Global View
Page: A19
Copyright: 2006 Dow Jones & Company, Inc.
Contact: wsj.ltrs@wsj.com
Website: www.wsj.com/
Details: www.mapinc.org/media/487
URL: www.mapinc.org/drugnews/v06/n229/a09.html
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