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Ultimo Aggiornamento: 13/09/2006 13:27
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03/03/2006 16:33
 
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IL TOSSICOLOGO: NON ESISTE UNA DOSE LETALE PER LA CANNABIS

Tratto da "Liberazione" del 03/03/2006, p.7

«C’e' bisogno di informazione non di proibizionismo». Lo stralcio Fini-Giovandi secondo Nunzio Santalucia, tra i fondatori di Forum Droghe, del centro culturale Canapa e dell’associazione Canapa terapeutica, medico nel Sert del carcere di Pisa

di Emanuela Del Frate

Pubblicato sulla Gazzetta il 28 febbraio scorso, dopo la firma di Ciampi, lo stralcio del Ddl Fini-Giovanardi in materia di droghe e' legge. Tra gli elementi maggiormente criticati dall’opposizione e dagli operatori del settore c’e' sicuramente la riduzione delle tabelle che individuano le sostanze stupefacenti. Infatti se la vecchia legge 309/90 individuava 6 tabelle in cui, le sostanze sottoposte a controllo, venivano suddivise per ordine di importanza e pericolosita', ora la distinzione riguarda soltanto le sostanze che vengono usate terapeuticamente. Tutte le altre, dalla marijuana all’eroina, passando per ecstasy, oppiacei e cocaina, fanno parte di un’unica tabella che non fa distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Di questo e degli altri devastanti effetti della legge, ne discutiamo con Nunzio Santalucia. Medico tossicologo, fondatore di Forum Droghe, del Centro Culturale Canapa e dell’Associazione Canapa Terapeutica, presta servizio nel Sert del carcere di Pisa sin dal 1983.

Esistono dei parametri scientifici che supportano questa equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti? Hanno veramente tutte la stessa pericolosita'?

No, questa e' un’equiparazione che non ha nessun valore scientifico. Di fatto questa legge introduce un’unica tabella in cui rientrano tutte le sostanze stupefacenti. Non sono stati presi in considerazione parametri fondamentali. Le sostanze dovrebbero essere distinte in base alla dose letale, al grado di dipendenza che producono, agli effetti collaterali. Se si prendessero in considerazione almeno queste caratteristiche, dovremmo mettere al primo posto l’alcool e i barbiturici, mentre i cannabinoidi occuperebbero soltanto l’ultimo posto. Non esiste una dose letale per la cannabis. O meglio, esiste, ma nessuno fumando spinelli, sarebbe in grado di oltrepassarla. Certo, anche i cannabinoidi hanno degli effetti collaterali che vanno assolutamente conosciuti, ma non c’e' paragone con quelli causati da una sostanza legale come l’alcool. Basta pensare a cosa significa mettersi alla guida dopo aver bevuto o dopo aver fumato. Io sono stato un istruttore di guida e ho sempre ritenuto che, quando si sale in macchina, e' come se si avesse alle spalle un bazooka. Bisogna, quindi, essere lucidi e sempre coscienti, non si dovrebbe usare nessun tipo di sostanza. Ma, mentre l’alcool produce euforia e, a volte, fa perdere il senso del pericolo, i cannabinoidi abbattono l’ansia.

Di fatto, l’equiparazione delle tabelle, reintroduce il concetto di “dose minima giornaliera consentita”che era stato abolito con il referendum del 1991...

Esatto...innanzitutto in questa legge non c’e' il rispetto del popolo italiano che con il referendum ha scelto una strada ben precisa che punta alla non criminalizzazione del consumo e alla non punizione. Inoltre, trovo inconcepibile il fatto che degli scienziati, che la commissione che sta studiando in questi giorni le tabelle, possa decidere sul destino delle persone. Un giudice si trovera' a decidere se un consumatore e' anche spacciatore basandosi sulle dosi indicate dalle tabelle. Cosi', si potra' essere condannati per spaccio anche se, di fatto, non si e' mai commesso il reato. Trovo che questa legge sia assurda. Mi piace parlarne usando la definizione di “assurdita'” che si trova nel vocabolario Devoto: “contraria alla logica del pensiero, della parola, dell’azione (...) Assolutamente sconveniente, inattuabile, incredibile”.

Lei e' autore,insieme a Salvatore Grasso,del “Libro bianco sugli usi terapeutici della Cannabis”. Quali pensa che potranno essere gli effetti della legge sui pazienti che utilizzano i cannabinoidi come medicinali?


Conosco tantissimi malati di Aids, di cancro di sclerosi multipla, di epilessia e di molte altre malattie, che si curano usando questa sostanza da anni, autodenunciandosi in molte occasioni. Dal momento in cui e' stata approvata questa legge, mi sono arrivate moltissime telefonate di questi pazienti che mi hanno annunciato che loro sarebbero andati avanti. Anche nell’illegalita', pur rischiando l’arresto, non rinunceranno ad usare questa medicina. Ecco, io ora voglio vedere cosa accadra', cosa si dira' ad un tetraplegico sulla sedie a rotelle, che riesce ad avere un sollievo immediato agli spasmi soltanto fumando lo spinello. Voglio vedere come si faro' a negargli l’utilizzo dei cannabinoidi. Non riesco ancora a capire se ci sara' da ridere o da piangere. Probabilmente rideremo piangendo.


Altro elemento fondante di questa legge e' la parificazione delle strutture pubbliche,i Sert,con quelle private,ovvero le comunita' di recupero. Quali pensa possano essere gli effetti?
Ci sono molte persone che dicono che sia stata fatta con fini elettorali, altri sostengono che sia una legge populista. Io non credo assolutamente che sia una legge populista. Credo che il vero motivo dell’approvazione sia legato al suo aspetto l’economico. I fondi anti droga esistono ed evidentemente, devono essere erogati a delle strutture precise: quelle che abbracciano la filosofia della “tolleranza zero”. Sono gli interessi economici che hanno portato a dare ai privati la possibilita' di fare una diagnosi sulle tossicodipendenze, al pari delle strutture pubbliche. Le comunita' private fioriranno e, sicuramente, diagnosticheranno dipendenze da cannabis e ospiteranno migliaia di consumatori. Ovviamente, ad ogni ospite corrisponde una retta quotidiana che sara' pagata dal Governo. E’ questa l’assurdita' economica. Abbiamo la certezza che il proibizionismo ha un costo elevatissimo e l’Italia non ha le risorse per concedersi questo lusso. Neanche la piu' grande liberalizzazione delle sostanze costerebbe cosi' tanto.

La legge e' entrata in vigore, ma le tabelle di riferimento non sono ancora state elaborate. Pensa che possiamo aspettarci delle modifiche reali rispetto a quelle inserite in precedenza nel disegno che,per la cannabis,fissavano un tetto massimo di 250 mg, pari a due spinelli?

In questi giorni, lo stesso Giovanardi continua a dichiarare che si sara' arrestati se trovati in possesso di 20 – 30 spinelli; c’e' quindi da sperare che si siano accorti dell’insostenibilita' e dell’assurdita' delle precedenti tabelle. Ma, al di la' dell’effettiva carcerizzazione dei consumatori, restano comunque i danni sociali e morali che sono insiti in questa legge. Non dimentichiamo che, se si e' trovati in possesso di qualsiasi sostanza, scattano comunque le sanzioni amministrative. Sanzioni che comportano il ritiro della patente, del passaporto, il sequestro del veicolo, il divieto di condurre qualsiasi mezzo a motore, cosi' come l’obbligo di firma in questura o di rientrare a casa entro una certa ora. I miei pazienti che sono in cura con il metadone, ad esempio, non possono guidare la macchina, cosi' usano il motorino per andare a lavorare. Con questa legge si troverebbero privati anche di questo mezzo di locomozione. Come si fa perseguitare cosi' delle persone che hanno bisogno di lavorare, di essere integrate nella societa'? Se vogliamo realmente salvare delle persone, le dobbiamo tenere in vita, permettergli di avere una vita normale. Questa legge non salvaguarda la vita, fa aumentare il sommerso, la clandestinita', l’allontanamento dalle strutture pubbliche, emargina e ghettizza completamente i consumatori. La dissuasione salva le vite umane che la proibizione condanna. Abbiamo bisogno di informazione e non di proibizionismo.
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