IL SECONDO “DECRETO BERLUSCONI” SULLA DROGA
IL SECONDO “DECRETO BERLUSCONI” SULLA DROGA
Comunicato stampa diramato alle ore 10:24 del 4 aprile 2006.
Dichiarazione di Marco Contini, Segretario dell’Associazione Politica Antiproibizionisti.it
ROMA, 4 aprile 2006 – A distanza di quasi due mesi dall’approvazione, a colpi di fiducia, del provvedimento di modifica della Jervolino-Vassalli e a oltre un mese dall’entrata in vigore della legge 49/2006, oggi – in ritardo anche rispetto all’ultimo, ennesimo, rinvio che il Governo si era concesso individuando la data del 31 marzo – vengono annunciate le tanto agognate tabelle, che di quel provvedimento sono parte integrante e necessaria.
Si tratta del primo (e ultimo) importante provvedimento preso da Silvio Berlusconi in qualità di neo-ministro della Salute, che firma così anche quello che resterà tristemente noto come il secondo “decreto Berlusconi” in materia di droga.
Eppure, il primo firmatario di questo importante quanto dissennato provvedimento ministeriale sceglie di non presentarsi alla conferenza stampa convocata per annunciare i risultati del lavoro svolto dalla commissione che a lui fa capo, preferendo delegare questo compito (che evidentemente considera ingrato) al sottosegretario Cursi e al ministro Giovanardi. Certo è che se fosse stato convinto della bontà e dell’opportunità di una tale misura, adottata a soli cinque giorni dal voto, Berlusconi non avrebbe perso l’occasione di mostrarsi in prima fila, come sempre ha fatto in questi casi.
Indipendentemente dalle quantità relative a ciascuna sostanza che si è ritenuto di individuare – rispetto alle quali ci riserviamo di esprimere una valutazione di merito in altra sede - è importante sottolineare che, stando alla lettera della legge, permane comunque (indipendentemente dall’esistenza o meno delle tabelle) un ampio margine di discrezionalità da parte del giudice, che può fare riferimento anche ad altri elementi, più soggettivi, quali il contesto, la modalità di presentazione della sostanza e quelle “altre circostanze dell’azione” non meglio specificate.
Quindi, al momento, resta che l'unico risultato certamente prodotto da questo esecutivo è stato quello di generare confusione, mettendo a repentaglio la salute e la sicurezza dei cittadini.
Si è detto da più parti che mai sarebbe stato possibile finire in galera per qualche spinello.
Ebbene, recenti fatti di cronaca, già documentati, dimostrano esattamente il contrario.
Stupidità e cinismo (soprattutto in periodo elettorale) costituiscono una miscela esplosiva, se accompagnati da una massiccia dose di irresponsabilità.
Questo Governo, insensibile persino al grido di allarme lanciato dai farmacisti e a quello di dolore di tanti malati terminali trattati come pericolosi spacciatori, è riuscito ad assicurare soltanto paura e incertezza a un Paese che necessitava di ben altre risposte.
Dopotutto, anche questo è un modo per passare alla storia...