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Ultimo Aggiornamento: 13/09/2006 13:27
Spy74
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06/02/2006 18:15
 
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ANTIPROIBIZIONISTI.IT: «MANIFESTAZIONE ONLINE CONTRO LA GRANDE FARSA»

Dichiarazione di Marco Contini, Segretario di Antiproibizionisti.it

ROMA, 6 febbraio 2006 – Questo slittamento del voto di fiducia dimostra in maniera patente il momento di grande difficoltà attraversato da questa maggioranza, ma anche da questa opposizione.

Mentre i finti rivali si apprestano stancamente a mettere in scena la consueta farsa del gioco delle parti, noi proseguiamo con la grande mobilitazione telematica che, spontaneamente, ha già coinvolto centinaia di persone radunatesi sul sito della nostra Associazione.

La manifestazione proseguirà a oltranza su www.antiproibizionisti.it/manifestazione.
Spy74
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06/02/2006 21:27
 
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hey!
[SM=g27811] bella storia fra circa 1 mese e 1/2 tutti al CaNnAtRaDe! [SM=g27822]
Spy74
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07/02/2006 12:15
 
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spy74
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07/02/2006 14:32
 
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spy74
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07/02/2006 16:39
 
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diokhane


-- 07/02/06 --

STOLTI
SCELLERATI

IRRESPONSABILI

VIGLIACCHI


COSÌ SARETE RICORDATI
COME COLORO CHE HANNO SCRITTO UNA DELLE PAGINE PIÙ VERGOGNOSE DELLA STORIA DELLA NOSTRA REPUBBLICA


IN TANTI SOFFRIRANNO A CAUSA DEL VOSTRO CINICO OPPORTUNISMO.
QUALCUNO PROBABILMENTE NE MORIRÀ.

RICORDATEVI DI LORO QUANDO ANDATE A DORMIRE.

NOI VI AIUTEREMO A NON PERDERE LA MEMORIA.

spy74
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07/02/2006 16:46
 
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OGGI MUORE LO STATO DI DIRITTO, TUTTI NE PAGHEREMO LE SPESE»
ROMA, 7 Febbraio 2006 - La Camera ha confermato con 307 a favore e 207 contrari la fiducia al governo sul decreto legge sulle Olimpiadi invernali di Torino e che contiene anche anche le nuove norme in materia di contrasto della tossicodipendenza.

[SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]
spy74
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08/02/2006 04:35
 
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SVIZZERA: LA LOBBY DELLA CANAPA RINASCE DALLE CENERI

Tratto da SwissInfo

Con un'iniziativa popolare, depositata venerdì a Berna, viene lanciato un nuovo tentativo per giungere ad una depenalizzazione del consumo di canapa in Svizzera.

BERNA, 7 febbraio 2006 - Sostenuta da 105'000 firme, l'iniziativa "Per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani" è stata depositata venerdì presso la Cancelleria federale da un comitato che raggruppa esperti e politici di vari partiti, dal centro alla sinistra.

"Il nostro obbiettivo è di giungere ad una depenalizzazione del consumo di canapa, in base a regole ben precise, incoraggiando il parlamento ad elaborare una propria soluzione di compromesso", dichiara a swissinfo la consigliera nazionale Ursula Wyss.

Secondo la parlamentare socialista, non ha nessun senso trattare come dei criminali 500'000 persone che consumano regolarmente o occasionamente droghe leggere in Svizzera.

Il testo propone di fissare un limite di età minima per il consumo e un sistema di permessi per i negozi che vendono sostanze psicoattive.

L'iniziativa, sottolinea Ursula Wyss, non chiede la liberalizzazione totale del commercio di canapa, una disposizione vietata dal diritto internazionale.

Per combattere il traffico illegale è necessario predisporre misure di controllo del commercio, ritiene la consigliera nazionale bernese.

Giovani consumatori

Per Ursula Wyss non è possibile prevedere se la depenalizzazione avrà un impatto sul numero dei consumatori di canapa.

La parlamentare socialista si dice comunque preoccupata per i dati che emergono dalle statistiche pubblicate recentemente.

In base a tali dati in Svizzera vi è una delle più alte percentuali di giovani consumatori di canapa a livello europeo e le droghe leggere sono sempre più diffuse dal 1980.

"Regole molto restrittive devono essere applicate per proteggere i giovani e i bambini. Bisogna far capire che queste misure vengono rafforzate, per la canapa come per l'alcol", afferma Ursula Wyss.

La consigliera nazionale spera di poter raccogliere questa volta un largo consenso anche da parte dei parlamentari del Partito liberale radicale e del Partito popolare democratico.

Nel giugno del 2004, la Camera del popolo aveva rifiutato di prendere in esame una serie di proposte per alleggerire la legge su consumo di droghe leggere, già discusse dal Consiglio degli Stati.

Destra contraria

Contro ogni tentativo di liberalizzazione in materia di droghe leggere si battono con vigore gli schieramenti di destra.

"Siamo contrari ad una liberalizzazione della canapa. Esistono prove scientifiche, raccolte negli ultimi 40 anni, che dimostrano i danni alla salute provocati dagli stupefacenti", dichiara Roman Jäggi.

A detta del portavoce dell'Unione democratica di centro, l'atteggiamento della società nei confronti della droga è cambiato negli ultimi anni e la maggior parte della gente è favorevole ad un maggior rigore.

"La politica della droga è diventata troppo liberale in Svizzera. Da parte nostra sosteniamo gli sforzi intrapresi negli ultimi tempi dalla polizia per far chiudere i negozi di canapa. Ma è chiaro che bisogna fare ancora di più per impedire che dei giovani di 12 anni comincino a consumare stupefacenti", aggiunge Jäggi.

Ruolo di pioniere?

Bisognerà aspettare oltre due anni prima che l'iniziativa venga sottomessa al verdetto del popolo.

Se le proposte fossero accettate in votazione federale, la Svizzera diventerebbe il primo paese nel mondo a depenalizzare l'acquisto, il possesso e il consumo di canapa.

A detta dei promotori dell'iniziativa, la Svizzera potrebbe diventare un modello per gli altri paesi europei.

Già negli anni '80 e '90, la Confederazione aveva attirato l'attenzione da tutto il mondo per aver tollerato una "scena aperta" della droga in alcune città, a cominciare da Zurigo.

Per combattere la diffusione della droga, il governo svizzero ha adottato una strategia che si basa su quattro pilastri: repressione, prevenzione, terapia e riduzione dei danni.

swissinfo, Urs Geiser
(traduzione di Armando Mombelli)
.,
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08/02/2006 12:02
 
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hai gia postato tu
la notizia so' arrivato tardi [SM=g27828]
spy74
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08/02/2006 20:27
 
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ciao [SM=g27822]
spy74
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09/02/2006 03:45
 
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Partita la corsa per bloccare la legge
Partita la corsa per bloccare la legge
Da Ciampi alla Consulta i possibili stop allo stralcio. L'Unione: «Se vinciamo lo cancelliamo».


• da Il Manifesto del 8 febbraio 2006, pag. 3


di Carlo Lania

La parola d’ordine adesso è una sola e unisce tutti da Rifondazione alla Margherita: se l'Unione vincerà le prossime elezioni, quella sulle droghe sarà tra le prime leggi del governo Berlusconi a essere cancellata. «Promesso», dicono quasi in coro tutti, da Bosy Bindi a Franco Giordano. «Ad abolire questa legge ci penseremo quando torneremo al governo», promette il Verde Paolo Cento, per il quale è «vergognoso che si imponga al Parlamento, attraverso il ricorso alla fiducia, una legge proibizionista che non colpisce il grande mercato del narcotraffico».



Già. ma se dalle urne dovesse uscire un risultato diverso da quello sperato? Senza aspettare il voto, sono già in molti a darsi da fare. Già pronto, ad esempio, un appello al presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi perché non firmi la legge. A proporlo è stato il segretario dei radicali Daniele Capezzone, ma ha subito aderito anche Fuoriluogo insieme ad attori e musicisti. I motivi per cui Ciampi potrebbe rinviare alle camere anche lo stralcio Giovanardi ci sono tutti, a partire proprio dalle scelta fatta dal governo di unire a un decreto legge un testo che stravolge completamente, riscrivendola, l'attuale legislazione sulle droghe. Procedura a dir poco inusuale e applicata di solito solo nel caso di provvedimenti straordinari e di particolare urgenza.



Non è detto, comunque, che Ciampi lo faccia. L'ennesima bocciatura di una legge targata Casa della libertà potrebbe infatti essere letta come una scelta di campo da parte del Quirinale, sempre molto attento a non schierarsi. Così, se la legge dovesse superare anche l'esame del Colle, la mossa successiva sarebbe il ricorso alla Corte costituzionale. Motivi per farlo, anche in questo caso, ce ne sono a bizzeffe. A partire dal fatto che la legge si propone di punire severamente chi fa uso di sostanze stupefacenti, senza però decretarne da nessuna parte il divieto. Una contraddizione bizzarra, spiegata bene dal Franco Maisto, sostituto procuratore generale a Milano: «Il disegno di legge Fini, vietava all'articolo 72 l'uso di sostanze stupefacenti, reintroducendo così un divieto che in realtà era stato abolito con il referendum del 1993. La Corte costituzionale ha già stabilito che una legge ordinaria non può in alcun modo ripristinare norme abolite da un referendum». Un problema aggirato con uno stratagemma dallo stralcio Giovanardì: «E' stato semplicemente ignorato - spiega Maisto - prevedendo le sanzioni senza aver posto prima il divieto».



C'è poi un fondato sospetto di «irragionevolezza di comportamento», sul quale la Consulta potrebbe avere qualcosa di ridire. «Prima - spiega sempre Maisto - la legge prevedeva pene dai 2 ai 6 anni per chi faceva uso di droghe leggere e dagli 8 ai 20 anni per chi usava droghe pesanti. Ora invece abbiano pene che, a prescindere dal tipo di droga usata, vanno dai 6 ai 20 anni di reclusione. Quello che prima era considerato il massimo della pena, diventa invece il minimo, dando luogo a un'irragionevolezza di comportamento». E si potrebbe anche continuare, come spiega Franco Giordano: «La legge - dice il parlamentare di Prc - viola palesemente il principio costituzionale di uguaglianza: il governo si preoccupa unicamente di perseguire gli interessi dei centri di recupero gestiti da privati».



Ma le strade per bloccare la legge non sono ancora finite. Nel caso che tutto, ma proprio tutto dovesse andar male, resta sempre la carta del referendum che i Verdi, ma non solo loro, si sono detti pronti a giocare. Insomma, per la legge di Fini la partita è appena aperta, e non è detto che il provvedimento tanto caro al presidente del consiglio riesca ad arrivare fino alla fine.

spy74
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09/02/2006 20:23
 
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GOVERNO DI BUONI A NULLA È CAPACE DI TUTTO
CONTINI: «GOVERNO DI BUONI A NULLA È CAPACE DI TUTTO, ORA CERCA DI SOVVERTIRE UNO DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DEL DIRITTO PENALE»

Dichiarazione di Marco Contini, Segretario di Antiproibizionisti.it

ROMA, 9 febbraio 2006 – Chi pensava che con le nuove norme in materia di droga si fosse toccato il fondo, dovrà presto ricredersi. Non è passato infatti neanche un giorno da quell’approvazione e subito il ministro Giovanardi ha voluto chiarire cosa intendesse con quel "poi si vedrà" pronunciato alla vigilia del voto di fiducia.

Su iniziativa del ministro Moratti, ci annuncia, si sta per mettere mano ulteriormente alle norme appena approvate, per eliminare ogni traccia eventualmente residua della nostra civiltà giuridica.

Non soltanto ci si appresta a sovvertire i principi su cui si è basata finora la giustizia penale in questo Paese, ma si mette addirittura in discussione il fondamento stesso del diritto romano. Attraverso questa riforma, citiamo testualmente le parole di Giovanardi, si vuole giungere all'inversione dell'onere della prova. In pratica, chi venisse trovato in possesso di una quantità di droga che supera i limiti dell'uso personale (quelli che ancora devono essere fissati dal ministro Storace), dovrà dimostrare che è per il suo consumo.

Non solo. Siccome il ministro Moratti considera le nuove norme "troppo lassiste", per rassicurarla del contrario si vuole procedere con l’inserimento di un altro elemento, sempre in riferimento alla quantità di sostanza stupefacente: se questa quantità dovesse superare di 3 volte la ''soglia'' massima consentita per l'uso personale, scatterebbe automaticamente la denuncia penale. Sembra assurdo, ma è proprio vero. Addirittura, per chiarire meglio i termini della questione, Giovanardi fa anche un esempio: ''Se ad esempio fissiamo la quantità massima di uso personale della cannabis in 20 spinelli – ci spiega - se uno viene trovato con 61, 62 o 63 spinelli scatta l'accusa di spaccio tout court''.

Tutti presunti colpevoli, quindi. Nessun innocente, fino a prova contraria.

È talmente aberrante ciò che viene prospettato, che il riflesso spontaneo è quasi quello di riderci sopra. Purtroppo, invece, non c’è nulla da ridere: questo governo, seppure composto da autentici buoni a nulla (o forse proprio in ragione di questo), ha già dimostrato in altre occasioni di essere capace di tutto. L’opposizione, dal canto suo non potrà che stare a guardare e, tuttalpiù, organizzerà qualche altra manifestazione di protesta.

Non ci resta che fare affidamento agli organi istituzionali preposti a tutelare il rispetto della nostra Costituzione. Per questo ci appelliamo al Presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale affinché blocchino quella che non ci pare un'esagerazione definire, tecnicamente, un'azione propedeutica a un vero e proprio tentativo di colpo di stato.
spy74
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11/02/2006 03:29
 
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AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
LETTERA APERTA DI ANTIPROIBIZIONISTI.IT AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Signor Presidente della Repubblica,

Le chiediamo, in qualità di supremo garante della Costituzione Italiana, legge fondamentale della nostra comunità, di non approvare, attraverso la necessaria apposizione della firma di competenza presidenziale, l’atto Ddl Camera 6297 recante la dicitura “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272, recante misure urgenti per garantire la sicurezza ed i finanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonche' la funzionalita' dell' Amministrazione dell' interno. Disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi“ per i seguenti rilievi che ci auguriamo vorrà condividere.

In primo luogo, l’art. 4-bis, comma 1, lettera b), che sostituisce l’art. 73 del DPR 309/90, risulta palesemente contrario al principio di proporzionalità della pena (artt. 3 e 27, terzo comma, Cost.), come difeso peraltro all’interno della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo del 1948 e della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in quanto prevede, per la fattispecie della cessione gratuita di sostanza stupefacente (la dizione sancisce infatti la punibilità per la cessione od il passaggio “per qualunque scopo”) una pena detentiva da sei a venti anni.
A questo proposito a nulla rileva la diminuente prevista negli articoli successivi per il fatto compiuto “di lieve entità” (comunque punito con la detenzione da uno a sei anni) in quanto la cessione che si prevede nel semplice “passaggio” gratuito o fortuito è sempre, nella prassi comune della fattispecie concreta, di scarsa rilevanza eppure viene sanzionato nell’articolo in questione con un numero di anni di detenzione evidentemente sproporzionato rispetto ad altre fattispecie penalmente rilevanti dotate di un maggior disvalore sociale.

In secondo luogo, si fa presente che la norma di cui all’art. 4 bis, I° comma lettera c, laddove si prevede come uno degli elementi determinanti quello della quantità massima per la configurazione del reato cosiddetto di spaccio come “indicata dal decreto del Ministro della salute emanato di concerto con il Ministro della giustizia sentita la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento nazionale per le politiche antidroga”, risulta, in modo evidente, contraria al dettato costituzionale di cui all’art. 117 Costituzione, specificatamente riguardo la competenza concorrente delle Regioni, laddove la riforma non prevede, trattandosi di norma in materia di “tutela della salute”, la partecipazione degli organi regionali (ne’ tantomeno il parere della Conferenza Stato-Regioni), in merito alla quantificazione della misura di sostanza da detenersi personalmente, potenzialmente dannosa per l’individuo ma comunque non penalmente perseguibile e quindi da considerarsi estranea alla mera previsione della norma penale, ed invece attinente alla tutela amministrativa della salute individuale.
Tale competenza, icto oculi, è infatti stata lasciata ai soli organi statali.

In terzo luogo, il complesso di norme che equipara le strutture private alle pubbliche come istituzioni di cura e riabilitazione dalla condizione di tossicodipendenza, visti i nuovi principi dettati dalla riforma del Titolo V della Costituzione devono prevedere almeno l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni, non opportunamente richiesta.

Si apprende inoltre, da fonti ufficiali, dell’intenzione dei ministri Moratti e Giovanardi di porre mano, con lo strumento del Decreto Legge, a tale normativa, ancora in fieri, con l’intenzione di renderla ancora più restrittiva, mirando, per questi tipi di reati, addirittura all’inversione dell’onere della prova e all’accusa automatica di spaccio superato un certo quantitativo deciso dal Ministero. della Salute.

Siamo quindi di fronte ad una precisa volontà di porre in discussione determinati istituti dello stato di diritto. A questo punto la lotta al narcotraffico, certamente non assicurata da norme che invece colpiscono maggiormente il consumatore saltuario ingolfando l’organizzazione giudiziaria, appare un pretesto.

Per questi motivi, nonché per altre censure costituzionali che saranno fatte valere soltanto in caso di una conferma da parte Sua della viziata volontà parlamentare, di fronte alla competente Corte Costituzionale, Le chiediamo di non sottoscrivere e quindi di non validare, l’atto in questione.

La ringraziamo di quanto potrà fare per la salvaguardia dei valori e dei principi costituzionali in merito ai quali Lei rappresenta il più alto e autorevole difensore.
spy74
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11/02/2006 16:11
 
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Berluskoni fuori dai coglioni
ROMA, 11 febbraio 2006 – Sono di una gravità inaudita le affermazioni rilasciate ieri sera dal Presidente del Consiglio nel corso della trasmissione Matrix, durante la quale, rispondendo a una domanda sulla nuova legge sulle droghe, ha presentato come cosa fatta l’ulteriore modifica richiesta dal ministro Moratti e già preannunciata dal ministro Giovanardi.

Berlusconi, nel qualificare la nuova legge come “più liberale”, ha detto a chiare lettere che “dovrà essere la persona trovata in possesso di una dose che non si riterrà destinata soltanto all’uso personale a dimostrare che quel suo possesso era destinato al suo diretto consumo”.

Il delirio di onnipotenza di questo Governo e del suo Presidente ha raggiunto un livello di pericolosità allarmante se ci si può permettere addirittura di annunciare in termini così espliciti che ci si appresta a varare una norma che porta all'inversione dell'onere della prova, sovvertendo non soltanto i principi su cui si è basata finora la giustizia penale in Italia, ma addirittura il fondamento stesso del diritto romano.

Appare poi del tutto sconcertante che nessuno tra i gli osservatori politici, i giornalisti e nemmeno tra gli avversari di questa maggioranza abbia trovato opportuno spendere una parola per denunciare questa scandalosa dichiarazione. Non un commento, non un lancio di agenzia che riprendesse queste parole, anche solo per dovere di cronaca. Ormai è un riflesso condizionato da parte di questa classe politica e giornalistica commentare le parole del Premier soltanto quando racconta le barzellette.

Ma è anche vero che ai brillanti osservatori è sfuggita un’altra gaffe del prodigo Cavaliere il quale, indaffarato nel tentativo connotare positivamente l’operato del Governo, ha affermato che questa legge rappresenta “una difesa nei confronti dello spaccio di droga”. È questo l’unico momento di grande verità della serata. Non quindi una legge per combattere il narcotraffico, ma una che sia invece in grado di difenderlo, di tutelarlo.

E la mafia ringrazia!
d
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11/02/2006 20:10
 
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spy74
[Non Registrato]
12/02/2006 15:42
 
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Ciao, vorrei portare alla vostra attenzione un fatto accaduto motlo recentemente... Come alcuni di voi avranno notato, il sito overgrow.com non è raggiungibile da alcuni giorni. Il motivo è che le autorità canadesi hanno deciso di sequestrare il server su cui alloggiava il sito, che però non si trovava in un isp, ma in una casa di una normale famiglia, che ora è nei guai. [...His wife and some members of his family were also taken into custody...] Per chiunque volesse approfondire: www.icmag.com/ic/showthread.php?t=20498&page=1&pp=15 (suggerisco vivamente l' uso di un proxy) jah bless you
jac
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12/02/2006 17:00
 
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non capisco una mazza [SM=g27825]
Sono monoglotta!
spy74
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15/02/2006 14:54
 
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MODIFICA SU DOSE MINIMA: SE LA DOSE È TRIPLA SCATTA IL REATO DI SPACCIO


ROMA, 15 febbraio 2006 - Se si viene trovati in possesso di una quantità di sostanza stupefacente superiore al limite massimo stabilito (ancora da definire con apposito decreto) si presume che questa non venga utilizzata per consumo personale. A meno che non si riesca a dimostrare il contrario.

È quanto prevede l'emendamento appena presentato dal Governo in comitato dei nove al decreto sulla Pubblica Amministrazione ora all'esame dell'Aula della Camera.

L'emendamento prevede anche che se la sostanza 'scoperta' è tre volte superiore alla dose massima consentita, questa debba intendersi per forza destinata allo spaccio. [SM=g27812] pazzi! [SM=g27826]
spy74
[Non Registrato]
16/02/2006 15:15
 
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DROGA: CENTO, FINALMENTE STOP AD ARROGANZA CDL

Fonte: Agi

Roma, 15 febbraio - “L’inammissibilita’ dell’emendamento sulla droga e’ un atto dovuto e finalmente c’e’ uno stop all’aggressiva campagna proibizionista di Fini e Giovanardi”. Lo sostiene il coordinatore dei Verdi, Paolo Cento. “Certo - aggiunge Cento - sara’ compito ora del Presidente della Camera Casini spiegarci perche’ questo emendamento e’ stato detto inammissibile rispetto al tema mentre invece altrettanto trattamento non e’ stato riservato all’emendamento principale Fini-Giovanardi approvato nei giorni scorsi nell’ambito di un provvedimento che riguardava le Olimpiadi. Fermato il tentativo di peggiorare ulteriormente la legge continua la nostra battaglia - conclude Cento - in vista della manifestazione dell’11 marzo per l’abrogazione di queste norme vergognose”.
spy74
[Non Registrato]
17/02/2006 18:58
 
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DROGA/ BOSELLI: LEGGE FINI AVRA’ EFFETTI DISASTROSI

Fonte: Apcom


“Unione la cambierà: tossicodipendente non è un criminale”

Roma, 17 febbraio - “Ci troveremo, spero il più tardi possibile, a fare i conti con gli effetti disastrosi di questa legge”. Lo ha detto il segretario dello Sdi, Enrico Boselli, parlando a Radio anch’io della legge Fini sulle droghe recentemente approvata dal Parlamento. “Se l’Unione andrà al Governo - ha proseguito - cambieremo questo provvedimento”.

“Il tossicodipendente - ha osservato Boselli - non è un criminale. E’ sbagliato affrontare il problema mandandolo in carcere”. Inoltre “è un errore gravissimo non fare una distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti”.
Apollodj
[Non Registrato]
17/02/2006 19:07
 
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Grande Spy74! [SM=g27811] Alle prossime elezioni votiamo la Rosa nel Pugno.. se nn vogliamo andare in carcere per quattro canne!!! [SM=g27833]



PER LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANAPA. RESPECT!
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